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Le reazioni

Ragazza aggredita in treno, scontro politico sulla sicurezza

Sorte, assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità: "Un Paese senza legalità". M5S: "Un flop il suo piano sicurezza per Trenord"

Interviene il mondo della politica dopo l’aggressione alla 22enne bergamasca sul treno a Cassano d’Adda (Leggi qui). La giovane è stata presa a martellate in testa da un rumeno, che le ha poi rubato la borsetta. L’uomo, già colpito da un provvedimento di espulsione, è stato arrestato poco dopo. La ragazza si trova ricoverata al San Raffaele di Milano con fratture alla mano e alla testa.

Il leader della Lega Nord Matteo Salvini ha commentato subito con un tweet sul suo profilo: “Immigrato romeno, pregiudicato, arrestato a Milano dopo aver spaccato testa a ragazza per rapinarla in treno. Espulsione o lavori forzati!”.

Questo invece il commento di Alessandro Sorte, (Forza Italia) assessore regionale alle Infrastrutture e Mobilità:

“L’aggressione alla ragazza di Treviglio – alla quale facciamo i piu’ affettuosi auguri di rapida guarigione – e’ davvero inquietante. Oltre che per la gravita’ del fatto, perche’ l’episodio denuncia lo stato di abbandono della legalita’ che si vive anche nella nostra regione.

Un paese senza certezza di legalità non fa bene ai propri cittadini e l’aggressione di Cassano, ancora una volta sui treni regionali, dimostra che Stato e Governo sono totalmente assenti.
Il lavoro delle Forze dell’ordine – ha concluso Sorte – rischia cosi di essere vanificato dalle incapacità romane. Una beffa: i delinquenti spediti al loro Paese dalla porta rientrano dalla
finestra”.

Parole, quelle di Sorte, attaccate così dal Movimento 5 Stelle:

“Non più tardi di venerdì 18 marzo, l’Assessore Sorte è venuto a rispondere alla nostra interrogazione sul piano di sicurezza adottato da TRENORD sulle linee ferroviarie. In quell’occasione, abbiamo denunciato l’operazione di mera facciata propagandistica del “Security Team” di TRENORD, composto da 150 operatori che l’Assessore e lo stesso Governatore Maroni avevano spacciato come “vigilantes” e che invece, per sua stessa ammissione, erano semplici “assistenti alla clientela” assunti senza alcun titolo per prevenire ed intervenire in caso di aggressioni e rapine sui treni e senza indizione di bando di gara.

Sempre nella seduta del 18 marzo della Commissione V, avevamo evidenziato all’Assessore Sorte che, a seguito di questa operazione, non solo non c’era stata alcuna deterrenza dei fenomeni di micromilinalità sui treni lombardi, bensì gli indici sugli episodi di violenza sui treni sono in costante incremento.

Un’operazione fallimentare, costata ai cittadini lombardi ben 7 milioni di euro e servita solo alla Giunta lombarda per fare pubblicità ingannevole. Con 7 milioni di euro, si potevano assumere guardie giurate, abilitate ad intervenire in flagranza di episodi di aggressione ed attivando un piano di prevenzione.

Sorte e Maroni invece hanno usato i soldi dei lombardi solo per illuderli sulla ‘percezione’ di sicurezza dei treni, percezione illusoria che purtroppo è contraddetta dai gravi fatti che continuano a ripetersi sui nostri treni, come la recente aggressione e rapina ai danni di una viaggiatrice”, così Iolanda Nanni, consiglier e regionale del M5S Lombardia.

Stefano Buffagni, capogruppo del M5S Lombardia: “Il problema della sicurezza sui treni è da affrontare in modo serio e non con gli annunci. Abbiamo rischiato il morto.

I lombardi non possono affidare la loro sicurezza al pressapochismo leghista che ha ottenuto fin qui meno controlli, meno sicurezza, meno espulsioni, più costi e burocrazia a spese di tutti noi. E’ osceno che l’aggressore, già conosciuto alle forze dell’ordine e espulso, potesse circolare liberamente nel nostro Paese.

Tra il flop delle espulsioni e il bluff del reato di clandestinità è chiaro che la sicurezza dei cittadini non è nell’agenda di chi governa la Lombardia e l’Italia”.

Sull’episodio sono intervenuti anche il segretario del Pd lombardo Alessandro Alfieri e il consigliere regionale Jacopo Scandella:

“Quanto accaduto sabato sera sul treno della linea Treviglio – Milano dimostra ancora una volta che la sicurezza a bordo treno è un problema grave che non può essere risolto con provvedimenti spot.

Esattamente un anno fa, il 7 aprile 2015, la Lega aveva presentato un progetto di legge finito su un binario morto perché farcito di slogan e demagogia. Avevano annunciato corsi di formazione per il personale e pistoleri armati sui convogli.

Non servono espedienti tampone ma azioni serie e mirate: il personale preposto alla sicurezza deve avere il titolo abilitativo di pubblico ufficiale così da poter avere libertà di manovra sulle carrozze mentre le stazioni devono tornare ad essere presidiate e non abbandonate a se stesse come accade oggi.

Chiediamo a Regione Lombardia di investire risorse per integrare il servizio di polizia nelle ore notturne, le più critiche, attraverso un accordo straordinario stipulato con la Polfer”.

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