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La lettera

Bergamo, sosta domenicale a pagamento? Ok, ma i problemi non finiscono qui

Paolo Scanzi, ex consigliere del Comune di Bergamo, invia alla nostra redazione una lettera di riflessioni sul come poter migliorare la salute viabilistica della città.

Su iniziativa dell’assessorato alla Mobilità, Palazzo Frizzoni sembra ormai prossimo ad estendere il pagamento della sosta nelle strisce blu anche alla domenica. Alla base del provvedimento, la volontà di disincentivare l’uso del mezzo privato e investire maggiori risorse nella mobilità sostenibile.

L’argomento, oggetto di grande dibattito, è stato seguito attentamente dall’ex consigliere del Comune di Bergamo Paolo Scanzi, che ha inviato alla nostra redazione una lettera di riflessioni sul come poter migliorare la salute viabilistica della città:

Mi trovo d’accordo con il pagamento del parcheggio in centro a Bergamo durante i giorni festivi. Anche se, a mio avviso, non vengono prese in considerazione alcune annose circostanze: negli anni scorsi, studi sul traffico hanno rivelato come il problema della città di Bergamo sia il forte sbilanciamento tra il traffico in entrata e quello in uscita, con il primo notevolmente superiore al secondo. La città non può più sopportare da sola il traffico che giornalmente ne congestiona le strade. Da ex consigliere comunale, partendo da questo assunto, provo a fornire qualche indicazione:

Innanzitutto, ritengo che Bergamo e i comuni dell’Hinterland debbano iniziare a pensare una politica comune inerente il traffico in entrata. Quella che una volta era la “Grande Bergamo” (ovvero il progetto di coordinamento con i comuni dell’hinterland sui temi di sicurezza, pianificazione territoriale, trasporti pubblici ed energia, ndr), oggi ha ancora più senso. Tutta l’area dell’hinterland dovrebbe farsi carico del problema traffico, dell’inquinamento e dei parcheggi, avanzando proposte di interscambio “mezzo privato-mezzo pubblico” con incentivi anche di tipo economico (penso, ad esempio, a biglietti scontati per chi lascia la propria auto nei parcheggi periferici di interscambio o nei paesi limitrofi alla città). Altrettanto necessario è un rafforzamento del passaggio temporale dei bus, che garantisca ai passeggeri di raggiungere la destinazione desiderata con la stessa tempistica della propria auto. Personalmente, credo che studiando insieme delle soluzioni che non penalizzino soltanto gli abitanti del capoluogo, si possa rendere quest’ultimo maggiormente fruibile, salvaguardandone anche l’ambiente.

In secondo luogo, ho letto che gli incassi derivanti dal pagamento dei parcheggi la domenica saranno utilizzati per aumentare le postazioni del bike-sharing, dei sistemi di info-mobilità, delle telecamere di protezione delle ZTL, della messa in sicurezza di incroci pericolosi, della segnaletica stradale, ciclabile ecc… Benissimo! Tuttavia, sarebbe molto utile investire queste somme di denaro partendo dai quartieri periferici. Questo per almeno due ragioni: la prima, più banale, è che in periferia e semi-periferia s’investe sempre meno: postazioni di bike-sharing decentrate piuttosto che “semafori intelligenti” (soprattutto pedonali) favorirebbero non solo una maggior sicurezza stradale, ma anche la viabilità nel suo complesso all’entrata della città. La seconda, perché investire in zone periferiche in servizi diversi, alternativi e complementari a quelli dell’uso del mezzo privato, potrebbe rappresentare un grande incentivo per l’uso di mezzi alternativi all’automobile. Parcheggi come quello di Colognola o della Croce Rossa a Loreto (con una sosta gratuita affiancata allo studio di un sistema tariffario competitivo per l’autobus, con una stazione di bike-sharing ecc…) darebbero un segno concreto per una diversa mobilità all’interno del capoluogo.

In terzo luogo, credo che debbano essere studiati dei nuovi, razionali ed efficienti percorsi per gli autobus. Anche alla luce del nuovo ospedale in zona Trucca, dell’ormai sempre più invasivo traffico aeroportuale, della decisione di ristrutturare lo stadio, e chi più ne ha più ne metta. E’ tanto necessaria quanto urgente la messa a punto di una linea urbana che colleghi i punti periferici della città attraverso un tragitto sull’asse interurbano, che da una parte raggiunga luoghi di interesse pubblico e dall’altra intersechi, attraverso delle fermate “ad hoc”, le linee degli autobus che entrano ed escono dalla città con le linee attuali (esempio: a Colognola si potrebbe prendere il bus che va all’ospedale o allo stadio senza usare il proprio mezzo; oppure, da Campagnola prendere il bus sull’asse interurbano e scendere a una fermata di interscambio in via Borgo Palazzo, dove poi prendere il bus che porta al mercato ortofrutticolo della Celadina)”.

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