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Economia

Scuola e lavoro, Bergamo ha “perso” il 20,6% dei contratti di apprendistato

Firmato nei giorni scorsi il protocollo per la sperimentazione. Nuovo apprendistato contro la dispersione. Cisl: “Opportunità anche per Bergamo”. In un anno perso il 20 % dei contratti formativi.

Nel corso di un anno, e più precisamente nel periodo da gennaio a settembre, Bergamo ha “perso” oltre il 20% dei contratti di apprendistato, ovvero uno dei maggiori e più proficui collegamenti fra mondo scolastico e lavorativo. In pratica, nei 9 mesi presi in considerazione, i contratti di apprendistato sono passati da 3233 del 2014, ai 2567 dell’anno scorso, con una diminuzione del 20.6%. Di fatto, l’apprendistato rappresenta oggi solo il 2,4 % della totalità dei contratti di lavoro aperti.
Rilanciare l’apprendistato, soprattutto di primo e terzo livello, al fine di ridurre la dispersione scolastica, è sempre stato un obiettivo della Cisl di Bergamo. Per questo è stata accolta con soddisfazione la notizia che, nei giorni scorsi, presso il Ministero del Lavoro, è stato sottoscritto con le parti sociali il protocollo d’intesa che dà avvio alla sperimentazione del Sistema Duale, quello cioè che regola l’alternanza tra scuola e lavoro.

“È uno degli strumenti attuativi previsti dal jobs act attraverso i quali si vuol favorire la occupabilità dei giovani e la possibilità di conseguire un titolo di studio anche attraverso un contratto di apprendistato – spiega Giacomo Meloni, della segreteria Cisl di Bergamo -. Il sistema mira a promuovere in modo innovativo la formazione dei giovani e a favorire la transizione dal mondo della scuola al mondo del lavoro partendo dalla alternanza scuola lavoro”.

Per una parte dei giovani studenti, l’apprendimento in impresa avverrà tramite un contratto di apprendistato di primo livello, mentre per l’altra parte avverrà attraverso l’introduzione dell’alternanza scuola lavoro rafforzata di 400 ore annue a partire dal secondo anno del percorso di istruzione e formazione professionale.

Le imprese, che assumeranno in apprendistato formativo e che ospiteranno studenti in alternanza “rafforzata”, beneficeranno oltre che di minori costi per l’apprendista, anche di incentivi per abbattere i costi derivanti dall’impiego di tutor aziendale.

Inoltre, la nuova normativa prevede per l’apprendistato formativo un azzeramento della retribuzione per la formazione in aula, una diminuzione della remunerazione degli apprendisti al 10% della retribuzione per la formazione svolta in azienda, l’abolizione del contributo previsto a carico dei datori di lavoro in caso di licenziamento dell’apprendista, lo sgravio del pagamento dei contributi per l’ASPI rivolto alle imprese artigiane, la cancellazione dello 0,30 per la formazione continua, il dimezzamento dell’aliquota di contribuzione dal 10 al 5% per le imprese con più di nove dipendenti.

“Riteniamo assolutamente positiva – dice Meloni – la sottoscrizione dei protocolli in materia di alternanza scuola lavoro. È una buona notizia, una opportunità per rilanciare l’apprendistato e per ridurre la dispersione scolastica. È una nuova possibilità che si apre anche sul nostro territorio, per sviluppare una azione contrattuale, sia territoriale che aziendale che, la Cisl e le sue categorie sono pronte a cogliere e realizzare”.

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