Nonostante la legge parli chiaro, negli ultimi dieci anni i Comuni che gravitano attorno agli aeroporti italiani hanno ricevuto trasferimenti inferiori rispetto a quanto dovuto con la tassa di imbarco. Il caso più eclatante riguarda Orio al Serio, a cui il ministro dell’Interno deve 3,6 milioni di euro.
Il sindaco Alessandro Colletta, come annunciato da Bergamonews, ha presentato una diffida formale per la restituzione dei soldi. Dopo la denuncia del primo cittadino il deputato del Partito democratico Antonio Misiani, insieme ai colleghi Elena Carnevali, Giovanni Sanga e Giuseppe Guerini, ha deciso di presentare un’interrogazione parlamentare.
“Secondo i calcoli di ANCAI” – evidenzia Misiani – “le risorse dovute ma non trasferite ai comuni nel periodo 2005-2014 ammontano ad oltre 55 milioni di euro. Di questi, 3,6 milioni riguardano il comune di Orio al Serio, a cui vanno aggiunti altri 1,5 milioni spettanti agli altri comuni bergamaschi interessati: il capoluogo, Seriate e Grassobbio. Bisogna rimettere ordine nei meccanismi di funzionamento dell’addizionale, restituendo gli arretrati dovuti e definendo tempistiche certe nell’erogazione delle spettanze”.
“E’ un atto dovuto” – conclude Misiani – “nei confronti dei comuni che ospitano gli scali aeroportuali, che sono chiamati a fronteggiare disagi ed extracosti da coprire. Il governo ha dimostrato in più occasioni, da ultimo con la legge di stabilità 2016, grande attenzione nei confronti delle problematiche dei comuni. Per quanto riguarda la questione dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco, i problemi durano da oltre un decennio. Solleciteremo il governo affinché siano finalmente superati”.
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