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Politica

Sequestrato cantiere in via Fermo, botta e risposta tra Lega e Comune

Da qualche giorno sul cancello dell’ex concessionaria Fiat di via San Fermo, a lato dell’ex Tastex, compare un cartello “immobile sottoposto a sequestro” firmato dalla Guardia di Finanza e dalla Digos di Bergamo.

Da qualche giorno sul cancello dell’ex concessionaria Fiat di via San Fermo, a lato dell’ex Tastex, compare un cartello  “immobile sottoposto a sequestro” firmato dalla Guardia di Finanza e dalla Digos di Bergamo. “L’edificio in questione – scrive in un comunicato stampa la Lega Nord – è stato rilevato da alcuni mesi dal Centro Islamico di Bergamo con l’intenzione di ricavarci una nuova moschea”.

“La Lega sta controllando questo cantiere fin dalle prime impalcature montate un paio di mesi fa  – dichiara Daniele Belotti, segretario provinciale della Lega Nord di Bergamo – e immediatamente ha segnalato l’anomalia dei lavori visto che non è ancora stato concesso alcun cambio di destinazione d’uso dell’area. Ora arriva questo sequestro che dimostra l’inaffidabilità degli islamici: che sia per questioni urbanistiche o per altro, resta il fatto che non possiamo permettere che i figli di Maometto se ne freghino delle norme e delle leggi come abbiamo già visto più volte con gli abusi edilizi nelle moschee di via Cenisio, via Cabrini, via San Bernardino e via Quarenghi. Ma stavolta la situazione potrebbe essere anche più grave, forse legata a truffa all’interno della stessa comunità in merito all’acquisto e alla ristrutturazione dell’immobile”.

“Presenteremo subito un’interrogazione al sindaco – affermano i consiglieri comunali della Lega a PalaFrizzoni, Alberto Ribolla e Luisa Pecce – per capire i motivi di questo sequestro e vigileremo affinché il sindaco Gori non si inginocchi nuovamente verso La Mecca concedendo scorciatoie o preferenze verso gli islamici”.

“Di certo – ribadisce Belotti – la Lega non abbassa la guardia perché un luogo di culto di una religione che discrimina le donne e per la quale vengono sgozzati e massacrati gli “infedeli” cristiani, non è assolutamente compatibile con la nostra cultura”.

“Resta il fatto – concludono Ribolla e Pecce – che dietro alle belle parole di circostanza pronunciate spesso dai portavoce della comunità islamica, la loro affidabilità è molto scarsa, così come la loro credibilità. La Legge regionale vieta la realizzazione di luoghi di culto al di fuori delle aree previste dal pgt e sul rispetto di questa norma la Lega è pronta alle barricate nel caso qualcuno, leggi Gori & compagni, volesse aggirarla”.

La replica di Palafrizzoni non si è fatta attendere:

“In merito ai sigilli posti sull’area adiacente alla ex Tastex, Il Comune di Bergamo è a conoscenza della situazione dal febbraio 2015. La guardia della Lega non sembra certo così alta: Belotti e i suoi sono solamente in ritardo”. Non le manda a dire l’Assessore del Comune di Bergamo Giacomo Angeloni, in riferimento al comunicato stampa della Lega Nord, nel quale quest’ultima si arroga i meriti del monitoraggio di una presunta mosche abusiva sul suolo cittadino.

La prima segnalazione alla Digos è nostra – prosegue Angeloni – e risale a 10 mesi or sono. Belotti non conosce i fatti: la comunità islamica di via Cenisio non ha comprato l’area, ma pare sia stata truffata al suo interno. Episodi come questi denotano tre cose: il blocco della pianificazione sui luoghi di culto rischia di favorire fughe in avanti di pezzi delle comunità religiose, che la Lega non perde occasioni per insultare le alterità e che il Comune di Bergamo continua il dialogo con le comunità senza dare spazio a chi opera al di fuori del dialogo e della correttezza. Lo dimostrano i sigilli sull’area vicina alla ex Tastex e le segnalazioni di abusi in via Quarenghi.”

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