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L'accordo

Ubi Banca: 410 uscite volontarie entro marzo 2016

Ubi Banca annuncia che, nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione legate anche al contenimento degli oneri operativi, è stato siglato il 23 dicembre un accordo sindacale che prevede l'uscita su base volontaria di circa 410 risorse a livello di Gruppo con accesso al Fondo di sostegno al reddito di settore.

Ubi Banca annuncia che, nell’ambito delle iniziative di razionalizzazione legate anche al contenimento degli oneri operativi, è stato siglato il 23 dicembre un accordo sindacale che prevede l’uscita su base volontaria di circa 410 risorse a livello di Gruppo con accesso al Fondo di sostegno al reddito di settore.

Questo accordo riguarda in primis le 339 domande di adesione al precedente piano attuato con l’Accordo Quadro 26.11.2014 – e risultate in supero rispetto alle 500 accolte in base al predetto Accordo – che cesseranno dal servizio in data 31.01.2016;

Per le ulteriori 70 posizioni, che potranno aderire sempre su base volontaria, è prevista la cessazione dal servizio entro il 31.03.2016, dando precedenza a chi versa in grave stato di salute. La verifica della sussistenza di tali domande verrà effettuata nel mese di febbraio 2016.

A fronte delle uscite di personale che si realizzeranno in base all’Accordo 23.12.2015, al fine di supportare il ricambio generazionale e sostenere le politiche in tema di occupazione giovanile, il Gruppo procederà, nel corso del biennio 2016-2017, all’inserimento di 130 risorse (più un massimo di 30 risorse proporzionalmente all’esodo delle ulteriori 70 posizioni), sia mediante nuovi inserimenti che mediante la stabilizzazione di rapporti di lavoro temporaneo già in essere nel Gruppo, tenendo anche conto dei termini dei contratti in essere, con ricorso anche alla mobilità infragruppo.

“Gli interventi concordati – spiega Ubi – presentano forte carattere di sostenibilità sociale; l’accoglimento delle circa 410 domande di esodo consente inoltre un risparmio a regime di circa 31 milioni di euro lordi annui, che contribuirà a contenere il costo del personale. Gli oneri una tantum relativi a tali esodi, da contabilizzarsi interamente nel quarto trimestre dell’esercizio in corso, sono stimati in circa 95 milioni di euro lordi”.

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