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La polemica

In Lombardia nasce il call center “anti gender”

E' già stato ribattezzato il numero “anti gender”, ideato dalla Lega Nord e approvato grazie a un emendamento al bilancio regionale.

Nasce in Lombardia il numero verde attivo 24 ore su 24 per segnalare episodi “contrari ai valori della famiglia”. E’ già stato ribattezzato il numero “anti gender”, ideato dalla Lega Nord e approvato grazie a un emendamento al bilancio regionale.

Il documento chiedeva lo stanziamento di 50mila euro per il 2016 da assegnare all’assessorato alle Culture, identità e autonomie guidato da Cristina Cappellini (Lega Nord), per “attribuire risorse per l’utilizzo di un numero verde, attraverso l’occupazione di operatori telefonici”.

L’emendamento, il cui primo firmatario è l’esponente della Lega Massimiliano Romeo, fa seguito alla mozione per contrastare la diffusione della teoria gender nelle scuole già approvata dalla maggioranza regionale di centrodestra in occasione di una manifestazione a sostegno della famiglia che si è tenuta, tra le polemiche, il 17 ottobre.

Nel documento si chiedeva l’intervento della giunta per evitare la divulgazione nelle scuole di libri e materiale a sostegno dell’ideologia gender e per tutelare il ruolo educativo delle famiglie, troppo spesso scavalcate e tenute all’oscuro delle attività scolastiche che puntano a ridurre a mero condizionamento culturale e sociale le differenze tra uomo e donna. La mozione fu oggetto di accese polemiche da parte dell’opposizione di centrosinistra, che ora promette di replicare la bagarre anche intorno all’emendamento al bilancio.

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