Il passaporto dei frutti di mare per Natale ha un costo: chi lo paga?
Gamberi, salmone, spigola, ostriche e altri frutti di mare registrano grandi impennate nelle vendite così come nei prezzi al dettaglio.
Nel 2014 gli italiani hanno speso circa 800 milioni di euro nel pesce e frutti di mare durante le feste di Natale, periodo cruciale per tutti i distributori di prodotti freschi, i cui profitti dell’anno dipendono significativamente dai che margini realizzati durante queste date.
Nicola Camarda, CFO Lepore Mare, spiega che “i prodotti di punta delle feste natalizie sono salmone, spigola, orata, gamberi, ostriche e anguille”.
Data la bassa pescosità del mare al largo delle coste italiane, la maggior parte del pesce sulle nostre tavole viene di fatto importato. I distributori stanno già facendo gli ordini per i prodotti che tra qualche giorno allieteranno le nostre feste.
Ordini che si fanno da Grecia, Francia e Argentina, come pure da paesi più esotici come Vietnam, Thailandia o Sri Lanka. In che modo ciò incide sulla nostra spesa natalizia?
Le aziende di distribuzione di pesce e frutti di mare che non hanno una operatività in valuta estera adeguata corrono un grande rischio. Questi tipi di prodotti si pagano infatti, nella maggior parte dei casi, in dollari, una valuta che ha un valore del 15% superiore allo stesso periodo dello scorso anno, un incremento che avrà ripercussioni sui prezzi.
IL TASSO DI CAMBIO, UN VANTAGGIO COMPETITIVO
L’industria ittica è caratterizzata da una forte stagionalità. Le vendite di Natale, seguite da quelle dell’estate, costituiscono la maggior parte del fatturato dell’anno. Le aziende del settore devono quindi essere preparate e devono approfittare dei movimenti dell’euro-dollaro per fissare il tasso di cambio più appropriato, che permetterà loro di ottimizzare i loro margini nel momento dell’acquisto e della vendita dei loro prodotti
Lepore Mare copre durante tutto l’anno la sua esposizione alla fluttuazione dell’euro-dollaro assicurandosi un tasso di cambio favorevole.
“Considerando il budget annuale per gli acquisti in valuta estera, soprattutto dai nostri fornitori in Africa e Sud-Est Asiatico, effettuiamo un hedging parziale che ci garantisce un determinato margine di profitto e, quindi, di essere competitivi”, assicura Camarda.
Con un euro deprezzato del 15% rispetto alla valuta dei pagamenti degli acquisti, coloro che non hanno alcuna strategia di copertura dal rischio di cambio non solo vedono ridotti i loro benefici, ma anche – in alcuni casi – possono vedersi costretti ad aumentare i loro prezzi sino a livelli che sono fuori mercato. Nel caso di alcuni prodotti ittici questo tema è cruciale, giacché esiste un prezzo massimo oltre il quale il consumatore non è più disposto all’acquisto.
Il distributore realizza delle importanti perdite quando non riesce a stabilizzarsi su prezzi in linea con il mercato.
Nicola Camarda lo ha ben chiaro: l’attenta pianificazione e il supporto di un esperto di valute estere si traduce in una maggiore redditività a fine anno.
“Sulla base delle aspettative di evoluzione degli scenari economici e finanziari, individuiamo dei range di protezione all’interno dei quali effettuiamo, in base al tasso di cambio, acquisti di valuta spot piuttosto che a termine anche attraverso l’utilizzo di strumenti finanziari più evoluti che ci consentono di ottimizzare il planning del cash flow” aggiunge Camarda.
Il controllo dell’esposizione al rischio cambio consente alle aziende di definire una strategia efficace a breve e medio periodo per ottimizzare la redditività in alta stagione delle vendite e, soprattutto, di evitare un’indigestione di frutti di mare alla cena di Natale.
Lepore Mare opera con Kantox. Eloisa Oliva (nella foto sotto) è la Country Manager per l’Italia. Contatti: eloisa.oliva@kantox.com
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