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L'emergenza

Migranti, l’Ue all’Italia: “Impronte digitali anche con la forza”

Nel rapporto della Commissione Ue si chiedono nuovi sforzi, come l'apertura di due nuovi hotspot a Pozzallo e Porto Empedocle, e la necessità di identificare, anche con la forza se necessario, tutti coloro che entrano nel Paese.

Prendere le impronte digitali anche con la forza e aprire subito due hotspot a Pozzallo e Porto Empedocle: sono queste le richieste contenute nel rapporto della Commissione Ue sull’Italia in materia di immigrazione che sottolinea come al momento l’unico dei sei centri operativi designati, quello di Lampedusa, è pienamente operativo.

Bruxelles chiede dunque nuovi sforzi all’Italia ma senza alcuna tensione tra le parti: “Mi sembra ingiusta e irragionevole questa procedura di infrazione – ha commentato il ministro dell’Interno Angelino Alfano – ma sono convinto che alla fine tutto sarà, in termini tecnici, condiviso. Perchè dal punto di vista tecnico abbiamo ragione noi, oltre ad avere ragione dal punto di vista politico. Il piano strategico dell’Ue è fatto di hotspot e anche del ricollocamento dei profughi e dei migranti, quindi è chiaro che noi dobbiamo aprire gli hotspot ma è altrettanto chiaro che deve funzionare il processo di ricollocamento”.

Processo di ricollocamento che potrebbe subire una frenata verso la Germania visto l’impegno preso dalla cancelliera Angela Merkel nei confronti del suo partito di ridurre il flusso di migranti in arrivo nel Paese.

Il commissario Ue Dimitris Avramopoulos ha comunque applaudito l’Italia per il lavoro che sta svolgendo nella gestione dell’emergenza, chiarendo alcuni punti: “E’ assolutamente necessario non mettere assieme rifugiati, migranti e terroristi. Dobbiamo affrontare le cause alle radici e non vittimizzare tutti i musulmani. Tutti i paesi sono stati sorpresi dagli eccezionali flussi migratori”.  

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