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Appunti & virgole

Troppe espulsioni e continui sali-scendi: Atalanta, è un cammino da psicanalisi fotogallery

Dopo il brutto ko di Verona i nerazzurri sono tornati sulla terra. E balza all'occhio il poco invidiabile primato nella classifica delle espulsioni: nessuno ha fatto peggio degli uomini di Reja in tutta la Serie A

Pinilla, Grassi, Carmona, Paletta, Kurtic, Toloi, Cherubin, Migliaccio, Stendardo: cos’è, la formazione dell’Atalanta senza portiere e un attaccante? No, è l’elenco dei cattivi nerazzurri.

Nove cartellini rossi in sedici giornate, non sono certo numeri di cui vantarsi per l’Atalanta che a volte sembra come vivere in una favola e sa regalare emozioni e spettacolo e però, ogni due settimane, torna alla realtà con un dato da psicanalisi. In serie A, infatti, la squadra di Reja è la capolista dei cartellini rossi. Il Genoa, secondo, segue a quota otto e sapete quanti espulsi ha avuto il Chievo, che ha appena castigato l’Atalanta? Solo uno, quel Pepe che si è fatto cacciare dall’arbitro a Frosinone. Dove la squadra di Maran ha vinto nell’ultima trasferta e infatti non sempre finisce male, come ricorda bene l’Atalanta in nove ma felice e vincente all’Olimpico contro la Roma. Con Grassi e Stendardo espulsi ma a partita ormai finita…

Non solo: guardate la graduatoria dei falli commessi e chi c’è al primo posto? Proprio il Chievo con 287, ma solo un espulso. Il Genoa è secondo con 279, poi ecco l’Atalanta con 266 falli. E però una bella differenza di cartellini rossi.

Cosa vuol dire tutto questo? Che l’Atalanta non è molto più fallosa di altre squadre, però è molto (stupidamente, va detto) nervosa.

La crisi di nervi arriva puntuale, con l’applauso ironico all’arbitro, la protesta. Comportamenti da immaturi, appunto, che vanno a macchiare una stagione per altri versi esaltante.

Perciò quando sei lì per spiccare il salto, il volo, ti ritrovi invece per terra a meditare, dopo due vittorie da ricordare con Roma e Palermo, una sconfitta da dimenticare con il Chievo.

Non è la prima volta che succede, l’altalena è frequente: l’Atalanta non ha mezze misure, solo tre volte ha pareggiato in 16 partite, a Reggio Emilia col Sassuolo, in casa col Verona e a San Siro col Milan. Vero che è una tendenza abbastanza diffusa in serie A, dove il pareggio ormai conta poco e tutte le squadre puntano dritte ai tre punti. E ci sta se non ci arrivi perché l’avversario è più forte, però se tu sei autolesionista e gli offri la vittoria su un piatto d’argento, restando in dieci o in nove, allora no che non va bene.

Almeno sotto questo aspetto, bisogna e si deve migliorare, vi pare?

Reja ha alzato la voce a Verona e speriamo che il messaggio arrivi, ma forse anche la società dovrà farsi sentire, perché certo non fa piacere essere primi nella Coppa Indisciplina.

Atalanta, stagione 2015-'16

Detto questo, l’Atalanta sul campo del Chievo è finita ko perché non ha saputo adeguarsi: quando la battaglia si accende, contro squadre di pari grado meno belle, che la buttano sullo scontro fisico e capaci di farti giocare male, i nerazzurri perdono la testa. E non riescono a fare il gioco che preferiscono. Chiaro che se i piccoletti, Maxi e Papu, girano a vuoto, se Denis dopo due partite su torna giù… allora al primo episodio negativo vieni infilzato senza scampo.

Non come a Bologna, dove la squadra è andata in barca, ma alla fine sempre sconfitta è.

Lo stesso Reja non si è aggrappato alle attenuanti, vedi provocazione di Paloschi, che anche sotto questo aspetto non si può certo paragonare a Inzaghi: Pippo cercava magari il rigore, non l’espulsione dell’avversario.

E allora? Manca il salto di qualità. I “nostri” ragazzi immaturi raccolgono applausi alla Scala del calcio e la domenica dopo si fanno mettere sotto dal Toro. Poi passeggiano su una Roma irriconoscibile e sul povero Palermo e nella fredda Verona si dimenticano di giocare.

Atalanta, stagione 2015-'16

Pancia piena? Magari arriva il Napoli e riecco l’Atalanta che sa entusiasmare, domenica prossima il Tanque rivedrà i suoi ex e chissà…

A proposito: sapete qual è l’unica squadra senza cartellini rossi in serie A? Proprio il Napoli. L’Inter si può permettere cinque rossi, ma anche contro la capolista l’Atalanta era rimasta in dieci per l’espulsione di Carmona, già alla prima giornata. Proviamo a cambiare musica.

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