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Il dibattito

Martinengo, al via consultazione pubblica sul futuro dell’ex ospedale

Inizia la consultazione pubblica per il futuro dell’ex ospedale di Martinengo: venerdì 27 novembre si tiene un convegno dedicato proprio alla procedura di valorizzazione del patrimonio immobiliare pubblico.

Alla fine di un lungo percorso condiviso, che ha preso le mosse dal protocollo di intesa sottoscritto dal Comune di Martinengo e dall’azienda ospedaliera di Treviglio, proprietaria dell’immobile, inizia la consultazione pubblica sul destino futuro dell’Ex Ospedale di Martinengo.

Il professor Fulvio Adobati e il dottor Alessandro Oliveri, del Centro Studi sul Territorio “Lelio Pagani” dell’Università di Bergamo, in questi mesi hanno redatto un approfondito dossier teso ad individuare le possibili linee di intervento idonee per la riqualificazione urbanistica del compendio, considerando sia i suoi valori storico-architettonici sia il suo potenziale ruolo in un più ampio processo di qualificazione del centro storico di Martinengo. 

L’assessore all’urbanistica Carlo Manaresi spiega: "La consultazione pubblica avverrà seguendo due canali. Da un lato coinvolgiamo i cittadini ad esprimersi su tematiche quali le funzioni da ricollocare all’interno dell’immobile, la eventuale pedonalizzazione del centro storico, gli usi del giardino interno e i collegamenti con il contesto. Dall’altro lato chiediamo agli operatori del settore di manifestare il loro interesse per un possibile intervento di riqualificazione dell’immobile, in un’ottica che metta in sinergia i principi di tutela del contesto con quelli di sostenibilità finanziaria dell’intervento".

La due consultazioni verranno “lanciate” e spiegate venerdì 27 novembre, durante un convegno dedicato proprio alla procedura di valorizzazione, organizzato alle 15 alla sala consiliare di Martinengo, nell’edificio denominato “Filandone”.

Il sindaco Paolo Nozza dichiara: “Speriamo di avere numerose adesioni alla consultazione pubblica, perché l’immobile dell’Ex Ospedale di Martinengo è importante e con una storia positiva che non merita lo stato di degrado progressivo in cui si sta riducendo”. Continua Nozza: “Speriamo, con il convegno, di fare capire sia ai cittadini sia agli operatori la grossa opportunità di questa procedura di valorizzazione, che viene effettuata utilizzando uno strumento innovativo, il c.d. Puvat, delineato dal legislatore proprio per facilitare gli enti pubblici nel recupero degli immobili degradati o a rischio di degrado”.

Questo strumento, finora, è stato utilizzato prevalentemente su immobili demaniali e i firmatari dei protocolli di intesa sono stati prevalentemente i comuni in cui l’immobile è localizzato e l’Agenzia del demanio. In questa procedura  non compare formalmente  l’Agenzia del demanio, in quanto l’immobile è di proprietà dell’azienda ospedaliera di Treviglio.

Tuttavia l’agenzia del demanio è stata comunque coinvolta, “Ci siamo rivolti all’Agenzia del demanio per sfruttare il loro know how in questa materia”, precisa il segretario comunale Annalisa Di Piazza. “L’Agenzia è stata estremamente disponibile e metterà a disposizione, oltre alla sua esperienza, anche la piattaforma che viene da loro utilizzata per la consultazione degli operatori”. “Le potenzialità del Puvat sono enormi”, conclude il sindaco, “perché consentono di delineare il futuro dell’immobile in modo fortemente partecipato, così che il comune possa avviare le procedure di variante urbanistica più idonee a riscontrare l’interesse degli investitori per la riqualificazione del compendio, sia dal punto di vista architettonico, sia in relazione alle funzioni, anche di interesse pubblico, da insediarvi”.

Una volta conclusa la consultazione verrà redatto un documento di sintesi che sarà oggetto di una successiva conferenza di servizi, che si concluderà con un accordo di programma con valore di variante del Pgt a cui seguiranno le procedura di evidenza pubblica per selezionare l’operatore che interverrà sull’immobile. La legge prevede sei mesi per la conclusione dell’accordo di programma. Pertanto l’immobile potrebbe andare all’asta entro il 2016.

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