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Domani in campo

Al Comunale c’è il Toro Serve una domenica da Atalanta vera

Archiavata la domenica di sosta per gli impegni della Nazionale, torna la serie A e soprattutto l’Atalanta torna a giocare davanti al suo pubblico dopo la doppia trasferta consecutiva a Bologna e Milano.

Archiavata la domenica di sosta per gli impegni della Nazionale, torna la serie A e soprattutto l’Atalanta torna a giocare davanti al suo pubblico dopo la doppia trasferta consecutiva a Bologna e Milano.

Il turno casalingo, in programma domenica alle 15, mette di fronte ai nerazzurri il Torino di Ventura. Le due compagini si apprestano ad affrontare la gara con due stati d’animo completamente diversi. Da una parte la squadra granata che, dopo una partenza fulminante, non vince da ben 6 giornate (ultima vittoria alla sesta giornata 2-1 in casa contro il Palermo) nelle quali ha collezionato 2 pareggi e ben 4 sconfitte. Dall’altra l’Atalanta che, dopo l’inaspettata debacle di Bologna, viene invece dalla stupenda prova in casa del Milan nella quale avrebbe certamente meritato i 3 punti. Se a tutto ciò si aggiunge che l’Atleti Azzurri d’Italia è stato finora il fortino nerazzurro (13 dei suoi 18 punti sono stati fatti tra le mura amiche), è logico pensare ad una partita nella quale gli orobici punteranno decisamente a fare bottino pieno.

Ma il Torino è una squadra da prendere con le pinze e, nonostante in questo momento occupi l’undicesima posizione (tre punti sotto la Dea) e sia in carenza di risultati, sarà necessario affrontarlo con la dovuta attenzione. A mio avviso la squadra granata ha un organico di tutto rispetto, con giocatori importanti e di grande affidabilità in ogni reparto. A cominciare dalla difesa con Molinaro, Bovo, Peres, il capitano Glik e l’ex nerazzurro Zappacosta. A centrocampo, oltre all’altro ex Baselli, ci sono Acquah, Obi, Benassi. In avanti poi Ventura può contare su uomini del calibro di Maxi Lopez, Belotti, Amauri ma soprattutto di Quagliarella, giocatore di grande classe.

Il tecnico genovese è allenatore navigato, capace di dare alle proprie squadre una grande vivacità e grinta. E’ certamente un allenatore “da Toro”, perché sulla sponda granata di Torino amano questo tipo di persone, ossia quelli che fanno dello spirito agonistico un’arma vincente. Ma Ventura è anche un uomo molto intelligente tatticamente ed un tecnico abituato a valorizzare i giovani, prova ne è che quel Daniele Baselli che a Bergamo non era riuscito a crearsi un giusto spazio, forse anche perché non sufficientemente utilizzato, sotto la Mole sta trovando continuità di gioco e, tra l’altro, anche di gol.

Per quanto riguarda i precedenti, il totale delle partite sin qui disputate tra le due formazioni, dice che il risultato più frequente è il pareggio: 19 infatti i confronti terminati con il segno X, il 40% del totale. Sono invece 15 le vittorie dei bergamaschi contro le 14 del Torino. Quasi perfetta parità nei gol segnati: 52 per l’Atalanta contro i 51 del Torino.

Focalizzando l’attenzione sugli ultimi vent’anni, a sorridere è l’Atalanta, anche se nelle ultimissime stagioni i granata a Bergamo hanno giocato qualche scherzetto ai nerazzurri. Infatti, dal 1992 ad oggi il Torino ha espugnato Bergamo due sole volte, entrambe negli ultimi tre anni. La prima volta il 30 settembre 2012, quando alla sesta giornata i ragazzi di Ventura si imposero con un clamoroso 5-1 che resta ad oggi la più grande vittoria esterna del Torino contro l’Atalanta. Quel giorno andò a segno per i granata, con una doppietta, anche Rolando Bianchi, all’epoca capitano del Torino e poi tornato nerazzurro nella scorsa stagione. La seconda lo scorso campionato, il 4 aprile 2015, quando Glik e Quagliarella resero vana la splendida rovesciata di Pinilla che riaprì i giochi nel finale di gara: 2-1 per il Toro e Atalanta costretta a lottare nei bassifondi della classifica fino alla fine. Fu la prima sconfitta dell’era-Reja.

I bergamaschi in casa contro il Toro hanno comunque vinto 3 delle ultime 5 partite giocate. Due in Serie A, entrambe per 2-0, nel 2009 e nel settembre 2013 (ultimo precedente a Bergamo, reti di Stendardo e Lucchini alla seconda di campionato), e una in Serie B, il 10 ottobre del 2010 per 2-1.

Allo Stadio Atleti Azzurri d’Italia comunque il risultato più frequente è lo 0-0, verificatosi in 8 delle 48 partite disputate finora. Ultimamente però ci sono sempre stati dei gol, tanto che per tornare all’ultima sfida a reti inviolate bisogna risalire al 18 ottobre 1992. 

Infine, l’ultimo pareggio interno col Torino risale al campionato 2007-’08, ottava giornata: Atalanta che si portò sul 2-0 con le reti di Ferreira Pinto e Cristiano Doni su rigore, ma che venne raggiunta nel finale dai gol dei due ex Ventola e Marco Motta che salvarono il Torino, fermando il risultato sul 2-2.

Per la gara di domenica Reja dovrà certamente fare a meno di Pinilla, squalificato, e di Dramè (al palo per una lesione al bicipite femorale destro). Il primo sarà sostituito dal Tanque Denis, mentre dovrebbe essere Bellini il designato a rimpiazzare il senegalese. Sempre in difesa Raimondi sembra favorito su Masiello, mentre, complici alcuni guai muscolari per Toloi, il posto in mezzo alla difesa (insieme a Paletta) potrebbe essere appannaggio di Stendardo. Per il resto dovrebbe scendere in campo la formazione che così bene si è comportata al Meazza di Milano.

In casa granata (che gioca con il 3-5-2), a parte Obi (per il quale si allungano i tempi di recupero), Avelar e Farnerud (da poco rientrati in gruppo ma non ancora arruolabili), Ventura può contare su tutti gli altri uomini, compreso Peres che ha svolto lavoro differenziato ma sarà della gara (attenzione però che è in diffida). In particolare in attacco, accanto al confermatissimo Quagliarella, probabilmente Ventura deciderà solo all’ultimo se schierare Maxi Lopez o il bergamasco Belotti (a lungo quest’estate nel mirino della dirigenza atalantina).

Dei due ex atalantini, dovrebbe partire dall’inizio solo Baselli mentre Zappacosta sarà in panca, pronto però a dare il suo contributo a gara in corso. Entrambi avranno voglia di rivincita e vorranno dimostrare che la dirigenza orobica ha fatto male (sportivamente parlando) a cederli. Personalmente ritengo invece che sia stata una scelta giusta (ed il campionato che la Dea ha disputato sinora lo sta dimostrando) forse con qualche rimpianto sul fatto che economicamente si poteva puntare ad ottenere qualcosa in più.

"Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta". Con questa frase Indro Montanelli ricordò il Grande Torino, all’indomani della tragedia di Superga. Il Grande Torino era famoso per quello che venne definito “il quarto d’ora granata”: quando la partita si avviava alla fine e il risultato non era ancora favorevole, dagli spalti del Filadelfia una tromba dava il via alla carica e il capitano Valentino Mazzola si rimboccava le maniche; quello era il segnale ai compagni per l’inizio dell’assedio nei confronti dell’altra squadra. Domani il Torino sarà davvero in trasferta e, sinceramente, speriamo che possa essere l’Atalanta a far squillare le trombe e far partire i "90 minuti nerazzurri".

Il Bore

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