La prima autostrada “pagata interamente dai privati” accusata di aver ricevuto aiuti di Stato illeciti. La denucia contro Brebemi è partita dalla co-presidentessa del partito Verde europeo Monica Frassoni e Anna Donati di Green Italia che hanno inviato una lettera di denuncia alla Commissione Ue, all’attenzione delle commissarie alla Concorrenza Margrethe Vestager e al Mercato interno Elzbieta Bienkowska.
Da quando è stata aperta in effetti Brebemi ha ricevuto dal Cipe la conferma dello stanziamento di 260 milioni in rate annuali da 20 e altri 60 milioni messi a disposizione da Regione Lombardia per tre anni. "Siamo convinte che gli aiuti finanziari ‘a posteriori’ elargiti dal governo all’ente privato Autostrade Brebemi costituiscano un aiuto di stato illecito a una società privata e una vera e propria distorsione della competizione, che porterà a un indebito fardello che peserà sulle finanze pubbliche – si legge nella missiva inviata a Bruxelles -. Gli aiuti finanziari "sono mirati alla copertura del cosiddetto ‘rischio traffico’, ovvero il fatto che non c’è abbastanza traffico per coprire i costi operativi dell’infrastruttura" e questo "costituisce una violazione della legislazione europea in tema di aiuti di Stato", considerando poi che la società "ha vinto la gara anche perché si erano impegnati a non chiedere aiuti pubblici ed hanno accettato una durata della concessione di 19,6 anni". Questa è stata invece estesa di 6 anni, ma "le estensioni delle concessioni sono proibite" e questi sono "quindi illegali secondo la legge europea".
Inoltre, suggeriscono ancora Frassoni e Donati, "dovrebbe essere verificato urgentemente se il valore di subentro al termine della concessione non debba essere considerato come aiuto di stato e una violazione delle regole su Partnership Pubblico/Privato (Ppi) e aiuti di stato mascherati".
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