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Il premio

Con la storia vera di Marcello uscito dal coma, Alberto Nacci vince il Filmaker Festival

Il regista Alberto Nacci, trapanese d'origine e bergamasco d'adozione, con il film "Una luce bianca" ha vinto l'International Filmaker Festival of World Cinema quale "Best editing for foreign language film".

Il regista Alberto Nacci, trapanese d’origine e bergamasco d’adozione, con il film "Una luce bianca" ha vinto l’International Filmaker Festival of World Cinema quale "Best editing for foreign language film".

Il protagonista del film, Marcello S. è un giovane sportivo, gioca a rugby, pallanuoto e ama il calcio… Un giorno la sua vita subisce una brusca "sterzata": un forte mal di testa é il segnale di qualcosa che non va per il verso giusto. Poche ore dopo era in sala operatoria per un intervento chirurgico al cervello. Purtroppo dopo il risveglio dall’anestesia i medici si accorgono che bisogna ritornare in sala operatoria per una complicazione.

Da quel momento Marcello entra in coma e per 52 giorni mamma Ines, papà Luigi, la sorella Carolina e i più fedeli amici diventano i partners dello staff medico del reparto di neurochirurgia dell’ospedale Maggiore di Bergamo: il silenzio, la preghiera, le lunghe attese nei corridoi dell’ospedale si trasformano in "energia pura" che cerca di strappare Marcello al buio, per restituirgli la gioia di vivere che l’aveva sempre accompagnato, nei frequenti viaggi all’estero e nell’attività sportiva.

Questa energia, con l’insostituibile competenza dei medici, ha prodotto l’effetto desiderato: poche ore dopo che l’anestesista aveva confidato ai genitori la preoccupazione che Marcello potesse non risvegliarsi più, all’improvviso esce dal coma. Da quel momento il sorriso ha preso il posto della tristezza nel volto di tutti coloro che hanno vissuto questa dolorosa vicenda che, oggi, sembra un brutto sogno.

Marcello aveva perso quasi completamente l’uso della parte destra del corpo e grazie all’amore dei suoi congiunti (e a un eccezionale programma di riabilitazione) oggi vive in modo autonomo in un appartamento a Bergamo, lavora, nuota in piscina, ha una vita di relazione ed è tornato allo stadio a tifare per la sua Atalanta.

In questo film lo sport (il calcio in particolare) viene presentato come aggregatore di sentimenti nobili, di amicizia, solidarietà e rispetto per i sentimenti altrui.

Gli amici dell’Atalanta sono stati importanti per Marcello. I loro silenzi (seduti per terra nei corridoi dell’ospedale) erano un canto d’amore per un amico che viveva fra la vita e la morte.

A rivivere questa vicenda, in "Una luce bianca" sono gli stessi protagonisti: Marcello, i suoi genitori, la sorella, i terapisti per un film che vuole essere un messaggio di fiducia per coloro che vivono esperienze simili, al confine fra disperazione e abbandono, affinché possano riflettere sull’importanza di non perdere mai la speranza e il senso della vita, ma anche sulla fragilità dell’uomo.

Una storia a lieto fine, che prelude ancora a nuovi progressi nella qualità della vita di Marcello.

Il cast del film, prodotto da Alberto Nacci, è costituito da: Marcello Salvi, Ines Salvi, Carolina Salvi, Luigi Salvi, Giovanni Colombo, Stefano Zambelli e Paolo Gervasoni, mentre le musiche sono di Osterberg, Narholz, Newmann, Epping, Franko.

La pellicola è stata girata al’AjpStudios di Dalmine, al centro sportivo di Brembate Sopra, all’azienda ospedaliera "Papa Giovanni XXIII" di Bergamo e all’Unità di riabilitazione specialistica di Mozzo. L’editing e il montaggio sono stati realizzati da AJPstudios suoni&visioni e il film è stato prodotto da Alberto Nacci.

È possibile prendere visione del film, della durata di 18 minuti, sulla filmografia online di Alberto Nacci al sito web  www.ajp.it.

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