C’era un tempo in cui Luca Cigarini e German Denis erano in grado di mettere paura al Diavolo nella propria tana: le ultime due imprese dell’Atalanta nel San Siro colorato di rossonero portano infatti la firma del regista emiliano e del Tanque, sempre protagonisti nel Tempio del calcio sotto la guida di Stefano Colantuono.
Azione corale, sponda di Denis e rasoiata in buca d’angolo di Cigarini per il successo del 15 settembre 2012, contropiede con sentenza del Tanque a tu per tu con Diego Lopez il 18 gennaio 2015: ricordi che sembrano ormai lontanissimi da quando sulla panchina nerazzurra siede Edy Reja.
Il tecnico goriziano ha messo la sua firma sulla salvezza dello scorso anno e, dopo un’estate intera passata a diffondere il proprio verbo, ha stilato nuove gerarchie nelle quali Denis e Cigarini, una volta “capitani”, ricoprono il ruolo dei gregari.
Nell’undici ideale dell’ex tecnico della Lazio al centro dell’attacco c’è Mauricio Pinilla mentre a centrocampo la filosofia e l’equilibrio tattico impongono più clava e meno fioretto: ecco allora che i muscoli di De Roon e Carmona, la freschezza di Grassi e la capacità di inserimento di Kurtic hanno spinto i piedi educati di Cigarini sempre più spesso verso la panchina.
I numeri di questo primo scorcio di stagione sono, da questo punto di vista, eloquenti: cinque presenze e 257 minuti per Denis, 3 partite e 109 minuti per Cigarini, entrambi fermi a quota un gol in campionato.
Dopo il turnover di Bologna, Reja dovrebbe tornare ad affidarsi ai suoi fedelissimi: le due linee a tre di centrocampo e attacco con Carmona-De Roon-Kurtic e Moralez-Pinilla-Gomez non sembrano lasciare molto spazio per i ballottaggi.
Ma quattro punti in sei trasferte sono un po’ pochini e chissà che per interrompere il trend negativo lontano dall’Atleti Azzurri d’Italia Edy Reja non si affidi a chi a San Siro qualche dispetto al Milan lo ha già fatto.
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