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Malpensata

“Troppi furti al mercato di Bergamo”, mentre lo dice le rubano la merce

I commenti degli abitanti della Malpensata dopo la rapina alla tabaccheria di via Carnovali: c'è chi afferma di aver paura davvero e chi getta acqua sul fuoco.

Malpensata, mercato del lunedì. Ci andiamo per tastare il polso in quella zona dove solo due giorni prima una rapina insanguinata è stata la protagonista di un weekend "nero", subito dopo un omicidio in via Moroni.

Mentre fermiamo i clienti del mercato per sentire se si sentono sicuri in città e in questo quartiere, la nostra attenzione viene catturata dalle lamentele di una venditrice ambulante che denuncia l’ennesimo furto.

Ci avviciniamo e le chiediamo di raccontarci l’accaduto: “Mentre parlavo con dei clienti mi hanno rubato una giacca – ci racconta – E’ uno dei tanti furti che ho subito­. Vivo questo mercato da 15 anni e la situazione sta sfuggendo di mano, anzi dirò di più, il mercato dovrebbe chiudere perchè tra scippi e criminalità ormai è impossibile gestirlo. Se ne vedono di tutti i colori”.

Come non crederle dopo quello a cui assistiamo in quel preciso momento? Proprio mentre la venditrice si sfoga con noi, un paio di pantaloni le viene rubato direttamente dalla bancarella. Il ladro si dilegua in un batter d’occhio e di lui nessuna traccia.

Nemmeno gli otto volontari dell’Associazione Poliziotti Italiani, presenti nella zona tutti i lunedì, riescono a bloccarlo. “Cerchiamo, per quanto possibile, di dare il nostro contributo, ma il mercato è talmente grande che non riusciamo a controllarlo in tutte le sue parti. Ci spostiamo in una zona e rubano in un’altra. La situazione è particolarmente difficile”, spiegano.

Siamo a pochi passi da via Carnovali, dove vogliamo raccogliere le reazioni dei cittadini dopo il sanguinoso fine settimana bergamasco. Caratterizzato da episodi che hanno riacceso le polemiche sulla sicurezza della nostra città. “La parte iniziale della via, in corrispondenza del mercato, è nota per episodi di criminalità – spiegano alcuni commercianti di via Carnovali ­ mentre quella finale, nei pressi della tabaccheria, è decisamente più tranquilla. La rapina di sabato, per quanto spiacevole e da condannare, è un campanello d’allarme, ma non parlerei di emergenza. Qui siamo tranquilli”.

I pareri si dividono: c’è chi si dimostra particolarmente allarmato e chi cerca di gettare acqua sul fuoco.

“La situazione è insostenibile – dichiara Giuseppina Locatelli -­. Nel mio palazzo si sono verificati 4 furti in 20 giorni. Mi è già capitato di vedere gente arrampicata sulle terrazze di casa. Non mi sento affatto sicura, soprattutto quando sono in compagnia dei miei nipoti. Ho sempre vissuto a Bergamo e la situazione sta peggiorando. Tra sporcizia e criminalità, questa non è la Bergamo che conosco”.

Sulla stessa lunghezza d’onda Elisa Natali e Silvia Quintini (nella foto a sinistra): “Abbiamo paura, soprattutto la sera. Il nostro quartiere è piuttosto difficile, ora non ci fidiamo neppure ad andare al parco”.

Ma c’è anche chi non ha paura e si sente sicuro a Bergamo: “Noi ci sentiamo tranquilli – sentenziano Davide e Angela (nella foto a destra)

Quello che è successo purtroppo può capitare ovunque e soprattutto questi episodi di violenza non vanno associati in alcun modo a questioni etniche. La criminalità non ha colori”.

Intanto però edicolanti e gestori di tabaccherie preferiscono non commentare, particolarmente segnati dall’ultima rapina.

Giulia Donati e Luca Stroppa

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