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L'operazione

Gazzaniga, impianto abusivo per la caccia di volatili: denunciato un 60enne

A seguito di segnalazione giunta alla Sala Operativa del Corpo di Polizia provinciale, una pattuglia del Nucleo Ittico/Venatorio dopo perlustrazioni e appostamenti specifici ha individuato e posto sotto sequestro un impianto abusivo per la cattura di avifauna migratoria, costituito da diverse reti a tramaglio per l’uccellagione all’interno delle quali risultavano catturate anche specie protette, quali pettirossi.

A Gazzaniga, in località “Masserini”, a seguito di segnalazione giunta alla Sala Operativa del Corpo di Polizia provinciale, una pattuglia del Nucleo Ittico/Venatorio dopo perlustrazioni e appostamenti specifici ha individuato e posto sotto sequestro un impianto abusivo per la cattura di avifauna migratoria, costituito da diverse reti a tramaglio per l’uccellagione all’interno delle quali risultavano catturate anche specie protette, quali pettirossi. Nell’ambito del controllo sono state accertate le responsabilità dirette di un sessantenne del posto, in possesso di licenza di caccia, conduttore del terreno dove sono state rinvenute le reti.

Nel corso del controllo dell’automezzo con il quale lo stesso era giunto sul posto veniva rinvenuta – nascosta sotto il sedile anteriore – un’altra rete per l’uccellagione e nel baule posteriore alcuni esemplari di Merlo sprovvisti di qualsivoglia sigillo identificativo, evidentemente appena catturati.

Presso l’abitazione sono state poi trovate sette reti per l’uccellagione, di cui è vietata sempre la detenzione, altre specie di uccelli (tra i quali Fringuelli, Tordi Sasselli, Merli, Tordi Bottacci) illegalmente detenuti, sprovvisti di sigillo identificativo o con sigillo identificativo contraffatto o falso, oltre a numerose altre reti per l’uccellagione e ad alcuni sigilli identificativi originali e non utilizzati, verosimilmente nella disponibilità dello stesso per "legittimare" indebitamente l’avifauna catturata nell’illecita attività di cattura.

Al soggetto sono stati contestati i reati di uccellagione, cattura di specie protette e altri illeciti di natura amministrativa per la detenzione dei richiami non autorizzati in quanto sprovvisti dei sigilli identificativi previsti dalla normativa vigente.

Tutti i beni sono ovviamente stati posti sotto sequestro, nel complesso le reti avevano uno sviluppo esteso di circa 80 metri, mentre gli uccelli di cattura sono stati rimessi in libertà, trattandosi di fauna selvatica viva  e in condizione di essere liberata poiché di recentissima cattura.

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