Tutti gli attori dei ricorsi contro il decreto di riforma delle banche popolari, tranne alcuni soci di Ubi Banca, hanno chiesto ai giudici di andare direttamente al giudizio di merito il 10 febbraio, rinunciando quindi a chiedere il provvedimento di sospensiva.
Lo hanno riferito a Reuters tre fonti legali a diretta conoscenza della vicenda.
In particolare due gruppi di ricorrenti hanno deciso di rinunciare alla sospensiva sulla questione di Costituzionalità.
I legali dei soci di Ubi invece, hanno detto le fonti, chiedono che già nell’udienza odierna i giudici amministrativi si pronuncino sulla questione legata al regolamento di Banca d’Italia per quanto riguarda la costituzione di una holding controllata da soci in forma cooperativa.
L’agenzia Bloomberg invece annuncia in tarda matinata: il Tar del Lazio non ha deciso l’immediata sospensione della trasformazione di Ubi Banca in spa e ha optato per una nuova udienza il 10 febbraio.
Rinviato il pronunciamento del Tribunale amministrativo sulla richiesta urgente di sospensiva delle disposizioni attuative della Banca d’Italia, presentata da due ricorsi distinti, uno capeggiato da Marco Vitale e l’altro da Piero Lonardi.
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