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Lo sfogo

“Mio cognato disabile non ha più il posto allo stadio ristrutturato”

Ha un parente disabile Franca Signorelli, e vorrebbe come ogni anno portarlo allo stadio a tifare per l'Atalanta. Ma non può più perché le han detto che i posti per i disabili con la ristrutturazione sono sì più comodi e al coperto, ma meno di prima. Così si sfoga in una lettera che ha mandato a Bergamonews ma anche alla società. In attesa della risposta della società nerazzurra (a cui abbiamo chiesto una replica) pubblichiamo la delusione di Franca.

Ha un parente disabile Franca Signorelli, e vorrebbe come ogni anno portarlo allo stadio a tifare per l’Atalanta. Ma non può più perché le han detto che i posti per i disabili con la ristrutturazione sono sì più comodi e al coperto, ma meno di prima. Così si sfoga in una lettera che ha mandato a Bergamonews ma anche alla società. In attesa della risposta della società nerazzurra (a cui abbiamo chiesto una replica) pubblichiamo la delusione di Franca.

Buongiorno,

sono Franca Signorelli. Io e la mia famiglia siamo tifofi e abbonati all’Atalanta.

Abbiamo deciso di prendere l’abbonamento per condividere la nostra passione con altri amici, ma soprattutto per mio cognato affetto da sindrome di down: per lui è una gioia immensa andare allo stadio, immergersi in nuove esperienze, fare amicizie e soprattutto seguire la squadra.

Purtroppo quest’anno c’è stata una delusione: chiamando come solito per prenotare i biglietti per il disabile, mi è stato detto che erano esauriti!

E la spiegazione? La società ha ridotto i posti per disabili e accompagniatori e se volevamo vedere le prossime partite dovevamo anticipare gli altri!

E’ vero che dove eravamo prima eravamo allo scoperto in caso di pioggia, è anche vero che dove eravamo prima è stato tutto rimodernato e sistemato, dove le telecamere possono riprendere quanto è bello questo investimento, ma credo che il miglior investimento debba essere anche un po’ umanitario, che io possa dire a mio cognato, così come altri ai loro cari disabili “oggi andiamo allo stadio”, non dire “oggi non si va ragazzi perché i posti sono diminuiti e si sta a casa”…

Non è bello leggere negli occhi di questi ragazzi la delusione, evidentemente già delusi dalle circostanze e da altri impedimenti.

Mi scuso per lo sfogo, però credo di doverlo fare per chi non può!

Grazie

Franca Signorelli

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