• Abbonati
Lo sfogo

Ad Azzano il benzinaio riapre con nuovi gestori “E io resto in mutande”

Giuseppe Effendi ha perso la sua battaglia contro la multinazionale e le pompe di benzina della Cremasca ora sono in mano a due nuovi gestori: "Dopo 22 anni di lavoro in quella struttura mi è stato portato via tutto. L'impegno e la passione che io e mio padre abbiamo messo in quel posto sono stati buttati via".

Il 14 settembre scorso il benzinaio della Cremasca, ad Azzano San Paolo, ha riaperto i battenti con due nuovi gestori. La battaglia di Giuseppe Effendi (che noi vi abbiamo raccontato sin dalla prima denuncia, come si può leggere dagli articoli allegati) si è così conclusa nel peggiore dei modi immaginati dal vecchio gestore della struttura, che dopo lo sfratto ricevuto da Q8 il 6 marzo scorso ha sperato fino all’ultimo di poter riavere in gestione quelle pompe di benzina che tanto hanno segnato la sua vita: "In questo distributore c’è tutto per me e per la mia famiglia – racconta a Bergamonews Effendi -. L’abbiamo aperto io e mio padre nel 1993 e l’abbiamo fatto diventare quello che tutti oggi conoscono come il ‘benzinaio della Cremasca’. Mi è stato portato via come se il lavoro di una vita, mio e di mio padre, non valesse niente. Il tutto perché mi sono rifiutato di accettare e firmare un loro contratto vessatorio che non solo mi faceva guadagnare molto meno di quello che avrei potuto, ma che mi alzava pure i costi di gestione".

"Io ho lottato finché ho potuto – continua Effendi -, e quando sono stato sfrattato dalla Q8 a marzo mi era stato assicurato che l’impianto sarebbe stato riaperto e che avrei avuto un diritto di prelazione. Pensavo fosse il minimo, dopo i 22 anni di lavoro che ci avevo messo. Ma niente, da un giorno all’altro mi sono ritrovato due nuovi gestori in quello che per 22 anni è stato il mio posto di lavoro. Secondo il Tribunale di Brescia è giusto così, io ho già la mia officina e posso vivere con quella. La verità è che mi hanno lasciato in mutande e hanno mandato in fumo l’impegno e la passione che io e mio padre abbiamo messo in quel distributore dal 1993 ad oggi. La multinazionale si è presa tutto quello che mi ero costruito in una vita di lavoro".

Ora Effendi continua portare avanti con la solita passione la sua officina. E assicura: "Se con il mio legale troverò anche solo uno spiraglio che mi possa permettere di riprendermi il benzinaio ci proverò ancora. Del resto sono rimasto solo: i sindacati si sono subito smarcati dalla mia battaglia e le istituzioni non mi hanno mai voluto ascoltare".

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
Giuseppe Effendi
La testimonianza
“Io, benzinaio onesto vorrei abbassare i prezzi ma me lo impediscono”
Giuseppe Effendi ad Azzano San Paolo
Tensione
Azzano, benzinaio sfrattato minaccia di suicidarsi: “Non mi cacceranno” -Video
Giuseppe Effendi, il benzinaio rimasto senza lavoro
La denuncia
Il benzinaio di Azzano “Il mio distributore? Hanno portato via tutto”
Azzano, il benzinaio sfrattato minaccia il suicidio
Il caso
“Mi hanno portato via il lavoro, vado a Roma a protestare fuori dal Parlamento”
Giuseppe Effendi
Azzano san paolo
Dopo la protesta a Roma il benzinaio sfrattato prepara un’altra manifestazione
Beppe Effendi chiude l'officina
Il caso
Azzano, dopo anni di battaglie Beppe Effendi chiude l’officina: “Abbandonato da tutti”
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI