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Brescia

Ucciso in casa per rapina Bergamaschi al presidio: “Giustizia per Pietro”

Anche i politici bergamaschi al presidio al tribunale di Brescia per il processo a carico di Ergren Cullaj, l’albanese che faceva parte della banda che uccise Pietro Raccagni, il macellaio di Pontoglio morto 11 giorni dopo l’assalto subito l’8 luglio del 2014 nella sua villetta. Malanchini: "Niente sconti di pena per i tre delinquenti stranieri"

"Giustizia per Pietro". È una delle scritte apparse su uno degli striscioni dei partecipanti al presidio davanti al tribunale di Brescia, promosso nella mattinata di martedì 15 settembre dal "Comitato Uniti con Piero nel cuore", in occasione dell’udienza preliminare del processo a carico di Ergren Cullaj, l’albanese che faceva parte della banda che uccise Pietro Raccagni, il macellaio di Pontoglio (Brescia) morto 11 giorni dopo l’assalto subito l’8 luglio del 2014 nella sua villetta.  

Per quel delitto furono arrestati altri tre albanesi: Lleshi Vitor, 23 anni, per il cugino Pjeter Lleshi, 21 anni, e per Anton Vlashi, 24 anni, residenti ad Antegnate, che hanno scelto la formula del rito abbreviato. E’ ancora da chiarire invece la posizione di Erjon Luli, ancora a piede libero in Albania, difeso dall’avvocato Benedetto Maria Bonomo.

Al presidio di martedì mattina, insieme all’assessore alla sicurezza della regione, Simona Bordonali, era presente anche l’onorevole Daniela Santanchè, oltre ad alcuni rappresentanti della politica bergamasca.

Come Giovanna Moleri, candidato sindaco della Lega Nord a Cividate e Giovanni Malanchini, sindaco di Spirano e responsabile degli enti locali della Lega Lombarda.

"Siamo al processo Raccagni per sostenere Federica, moglie di Pietro – il commento di Malanchini -. Niente sconti di pena per i tre delinquenti stranieri che lo hanno ucciso. La stagione dei saldi per gli assassini deve finire. Basta sconti. Sia chiaro a tutti, soprattutto al Governo che ha approvato gli svuota-carceri".

Un parere condiviso anche dall’onorevole Santanchè: "Siamo qui per chiedere la certezza della pena perché queste persone che si sono comportate da bestie, erano clandestini, già segnalati alle forze dell’ordine. Se avessi fatto rispettare le leggi non saremmo qui a piangere Piero Raccagni", ha commentato la parlamentare.

"Spero nel massimo della pena perché hanno ucciso un uomo onesto, un bravo marito e padre e sono qui perché queste cose non devono più accadere", ha commentato la vedova del macellaio di Pontoglio, Federica Raccagni. La prossima udienza è fissata per il 23 ottobre.

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