Un cemento candido, con un effetto brillante contenente anche polvere di marmo di Carrara, che sta incantando i milioni di visitatori che ammirano Palazzo Italia all’Expo di Milano 2015. Si chiama i.active Biodynamic, il nuovo materiale per l’architettura sostenibile creato da Italcementi. Un prodotto unico per proprietà e caratteristiche, un materiale sostenibile, durabile, resistente e allo stesso tempo di grande qualità estetica, pronto per essere utilizzato in opere di pregio architettonico come Palazzo Italia a Expo 2015.
Italcementi ha presentato la nuova malta cementizia nel corso di un evento mondiale, che si è tenuto nella mattina di giovedì 10 settembre nell’auditorium di Palazzo Italia alla presenza di delegazioni provenienti da quattro continenti.
“Quello che unisce le Esposizioni Universali a Italcementi è un legame storico e fondato sull’innovazione – ha affermato Carlo Pesenti, consigliere delegato di Italcementi -. Anche un settore tradizionale come quello dei materiali per le costruzioni è capace di rinnovarsi e di offrire nuove opportunità alla building community. Dalla nostra ricerca nascono performance e soluzioni grazie alle quali le intuizioni di architetti e ingegneri possono prendere forma e dare vita a edifici bellissimi, come Palazzo Italia”.
i.active Biodynamic è una malta cementizia ad alta fluidità destinata alla realizzazione di elementi architettonici prefabbricati non strutturali, dalle geometrie complesse e a sezione sottile. Il nome del prodotto racchiude le sue innovative caratteristiche. La componente “bio” è data dalle proprietà fotocatalitiche del nuovo cemento, ottenute grazie al principio attivo TX Active brevettato da Italcementi. A contatto con la luce del sole, il principio attivo presente nel materiale consente di “catturare” alcuni inquinanti presenti nell’aria, trasformandoli in sali inerti e contribuendo così a liberare l’atmosfera dallo smog.
ITALCEMENTI, UN LEGAME STORICO CON EXPO
“C’è un legame storico che unisce il gruppo Italcementi alle esposizioni universali mondiali ed è quello dell’innovazione” ha sottolineato Carlo Pesenti. Il gruppo italiano è stato medaglia d’argento all’esposizione di Parigi del 1867 e ha avuto successo internazionale anche all’esposizione di Shanghai del 2010 con il padiglione italiano realizzato in cemento trasparente.
“Il nostro gruppo nei secoli ha lavorato per ottimizzare il processo produttivo – ha evidenziato Pesenti – poi c’è stata una svolta nella nostra strategia che ci ha fatto capire che serviva un miglioramento anche a valle del processo. Da qui è nata la cura per il prodotto”.
Quello che negli anni ha stimolato Italcementi a innovare con prodotti sempre nuovi è stato anche l’incontro con grandi nomi dell’architettura internazionale, come quello con il progettista statunitense Richard Meier, che ha progettato il centro di innovazione e ricerca del gruppo "i.lab" di Bergamo.
“Collaborare con i grandi nomi dell’architettura è anche un’opportunità per far crescere l’azienda – ha commentato Pesenti – per innovare con nuovi prodotti, da sviluppare e mettere sul mercato”. Il futuro delle costruzioni secondo Pesenti “sarà sempre più sofisticato – ha concluso – i progetti saranno rivolti sempre più al recupero delle aree urbane, come ha sottolineato spesso anche Renzo Piano, quindi serviranno materiali innovativi per le richieste dei progettisti”.
I TEDESCHI di HEIDELBERGCEMENT
In merito alll’acquisizione da parte della tedesca HeidelbergCement, Pesenti ha ribatido che Italcementi punta a una quota di fatturato coperta da prodotti innovativi pari al 10% al 2020, rispetto al 6,5% del 2014 e all’1,5% del 2005. E alla domanda se i tedeschi di HeidelbergCement manterranno la strategia innovativa di Italcementi, Pesenti ha risposto “questo hanno comprato i tedeschi, la grande opportunitaà è trarre vantaggio da questo potenziale di innovazione. Con questa operazione non siamo in 22 Paesi, ma in 40 Paesi, quindi c’è tutta un’economia di scala e di scopo”.
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