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Bracconaggio

Armato, cacciava caprioli in periodo di divieto: 50enne fermato a Endine

Tentativo di bracconaggio sventato dalla Polizia provinciale. Una volta raggiunto l’uomo gli agenti hanno chiesto la consegna dell’arma, che risultava carica, e della torcia, contestando la violazione della legge 157/92 art.18 comma 2 per esercizio della caccia in periodo di divieto generale e dell’articolo 13 comma 5 uso di mezzi vietati.

Gli agenti del Nucleo Ittico Venatorio del Corpo di Polizia provinciale di Bergamo, in collaborazione con la vigilanza venatoria volontaria, hanno scoperto e sventato un tentativo di bracconaggio nei confronti di ungulati.

L’episodio è avvenuto nei giorni scorsi in Val Cavallina nel comune di Endine Gaiano; verso le 23 la pattuglia del Nucleo Ittico Venatorio, in servizio per la prevenzione di atti di bracconaggio, ha visto arrivare un’autovettura fuoristrada che si è fermata a bordo di un prato e, successivamente, la luce di una torcia che illuminava il prato, individuando un esemplare di capriolo intento a nutrirsi.

Il bracconiere, munito di arma da fuoco, a questo punto si è diretto cautamente verso l’ungulato incamminandosi verso il bosco, illuminando ogni zona utile per la ricerca del capriolo; fermato dagli agenti della Polizia Provinciale l’uomo ha tentato una breve fuga ma si è fermato dopo che gli agenti, che lo hanno riconosciuto nell’identità, lo hanno chiamato per nome.

Una volta raggiunto l’uomo gli agenti hanno chiesto la consegna dell’arma, che risultava carica, e della torcia, contestando la violazione della legge 157/92 art.18 comma 2 per esercizio della caccia in periodo di divieto generale e dell’articolo 13 comma 5 uso di mezzi vietati.

Il soggetto – un cinquantenne residente in Valcavallina – ha ammesso la responsabilità di quanto accertato negando però il suo interesse ad abbattere il capriolo, affermando di essere in cerca di una volpe in quanto specie ritenuta causa di danni – ma anch’essa, in questo periodo, specie protetta.

Nello zaino rinvenuto all’interno dell’auto erano presenti attrezzature tipiche per caccia agli ungulati: un coltello per scuoiare e due corde di cui una fornita di carrucola, infine in una custodia era detenuto un visore notturno del tipo applicabile alla carabina. Si è proceduto pertanto al sequestro dell’arma, una carabina munita di ottica di precisione e di tutto quanto rinvenuto.

Come noto la caccia agli ungulati si basa su regole precise tra cui l’assegnazione del capo al cacciatore e, ovviamente, non può essere esercitata nelle ore serali e notturne. “Il prezioso patrimonio faunistico del nostro territorio, costituito da cervi, camosci, stambecchi, caprioli, aquile reali, falchi e da una moltitudine di altre specie di fauna selvatica è minacciato da questi atti di bracconaggio, che vengono prevenuti e contrastati grazie all’impegno degli uomini del Nucleo Ittico-Venatorio del Corpo di Polizia Provinciale che, nonostante l’attuale clima di incertezza sul futuro delle Province e della vigilanza, continua la propria attività istituzionale con passione e competenza” commenta il Consigliere provinciale delegato alla Polizia provinciale. 

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