Il 27 agosto 1965, mezzo secolo fa come oggi, moriva in mare, al largo di Cap Martin, Charles-Edouard Jeanneret-Gris, meglio conosciuto con il suo nome d’arte: Le Corbusier. L’architetto visitò Bergamo Alta nel 1949 e capì al volo il problema del centro storico. Prese un cartoncino e in due tratti di penna disegnò gli elementi caratteristici di Città Alta. Poi aggiunse le seguenti parole: “Qui niente auto. Qui la splendida città senza ruote”.
E più sotto: “Quando entro da un amico lascio il mio ombrello alla porta; I visitatori della vecchia Bergamo possono benissimo lasciare le loro ruote alla porta. (Rettifica: non ho più un ombrello da più di quarant’anni)”.
Il consiglio di Le Corbusier fu accolto dal sindaco Tino Simoncini che fece istituire il divieto di sosta in Piazza Vecchia. Poi con gli anni sono state istituite Ztl e telecamere per rimuovere altre auto da Città Alta. L’ultimo intervento in ordine di tempo è quello dell’amministrazione di Giorgio Gori che ha imposto il divieto di sosta in piazza Mascheroni. Insomma, quella cartolina di Le Corbusier è ancora intatta, quasi quanto una soluzione tracciata con due tratti di penna e poche parole: "Qui niente vetture".
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