Raccoglie i primi consensi la proposta lanciata da Fdi-An in Regione Lombardia: test anti-droga su tutti gli assessori e i consiglieri regionali, perché la droga rende incapaci di intendere e di volere, e pertanto è corretto che i cittadini sappiano se i loro amministratori, coloro che decidono delle loro vite, siano effettivamente in grado di farlo. Ha condiviso la proposta l’assessore alla salute del Pirellone, nonché vicepresidente Mario Mantovani.
Analoga proposta è stata formulata anche dai rappresentanti del Movimento 5 Stelle dell’Umbria. Altro che ordini del giorno sulla cannabis, come invece accaduto per opera dal M5S lombardo.
Spiega Riccardo De Corato, capogruppo di Fratelli d’Italia – Alleanza nazionale nel Consiglio regionale della Lombardia "Fdi-An ha da sempre una posizione chiara sui controlli, siano essi programmati o casuali. Siamo contro tutte le droghe, perché non esistono sostanze buone e cattive. Tutte le droghe fanno male e i vari tentativi di legalizzarle anche solo a scopo terapeutico sono il viatico della loro liberalizzazione, come i radicali vorrebbero introdurre da sempre. Lo sosteneva anche Paolo Borsellino nel corso di un dibattito pubblico a Bassano del Grappa nel 1989 e lo ha ribadito il magistrato Nicola Gratteri nell’ambito di una recente intervista dell’aprile 2015: ‘tutte le droghe sono sempre dannose e liberalizzarle non combatte criminalità’"". Così Riccardo De Corato, Capogruppo di Fdi-An nel Consiglio regionale della Lombardia, in merito ai test antidroga per consiglieri e assessori lombardi.
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