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Il caso

Profughi alla Ca’ Matta Decide il Parco dei Colli Si viaggia verso il sì

La Comunità del Parco è chiamata a decidere sull'accoglienza di una trentina di richiedenti asilo: ha già annunciato la propria dura opposizione il sindaco di Torre Boldone Claudio Sessa che dovrebbe essere spalleggiato dal collega di Sorisole Stefano Vivi.

Dopo la chiamata della Prefettura il presidente del Parco dei Colli Oscar Locatelli ha convocato d’urgenza la Comunità del Parco per lunedì 10 agosto nella sede di via Valmarina 25: la richiesta formale parla di una trentina, forse quaranta, profughi che verrebbero ospitati per un periodo limitato, massimo un mese, alla Ca’ Matta nel Comune di Ponteranica.

La decisione spetta ai sindaci e non si preannuncia semplice: al tavolo siederanno i rappresentanti di tutti gli enti interessati dai 4.700 ettari del parco, ovvero la Provincia di Bergamo e i sindaci dei Comuni di Almè, Bergamo, Mozzo, Paladina, Ponteranica, Ranica, Sorisole, Torre Boldone, Valbrembo e Villa d’Almè.

Così come 12 mesi fa, qualsiasi decisione verrà presa sarà destinata a far discutere: lo scorso agosto la Lega Nord si era opposta con forza all’ospitalità nella struttura di 24 profughi, arrivati dopo il via libera dell’assemblea dei sindaci di Bergamo Giorgio Gori, di Almè Luciano Cornago, di Mozzo Paolo Pelliccioli, di Paladina Stefano Tommaso Ruggeri, di Sorisole Stefano Gamba, di Valbrembo Elvio Bonalumi, di Villa d’Almè Manuel Preda, del vice sindaco di Ranica Carlo Beretta e dell’assessore di Ponteranica Cesare Cremaschi. In quell’occasione ad opporsi furono il sindaco di Torre Boldone Claudio Sessa, l’assessore provinciale Alessandro Cottini e il vice presidente del Parco dei Coli Santo Minetti, che deciderà poi di dimettersi.

La polemica non tardò a scoppiare e a trasferirsi poi a Sedrina insieme ai profughi una volta scaduta la loro permanenza, con 12 giorni d’anticipo, nel Parco dei Colli: questa volta, addirittura, anticipa la decisione dei sindaci, che dovranno fare i conti con l’ammonizione dell’assessore regionale all’Ambiente, Energia e Sviluppo sostenibile Claudia Terzi.

“Le strutture interne non possono essere usate per scopi diversi da quelli legati a fini istituzionali del parco medesimo – ha attaccato l’assessore in un duro comunicato – Le strutture e gli immobili dei parchi sono dei beni di proprietà della collettività e devono essere utilizzati solo per la fruizione stessa dei parchi: qualora dovesse verificarsi l’utilizzo di strutture del sistema dei Parchi Regionali, come appunto quella della Ca’ Matta, per la gestione dell’emergenza sbarchi sarà mia premura rivedere la distribuzione dei fondi ai Parchi Regionali. Nel caso del Parco dei Colli sarebbe addirittura la seconda volta in un anno e non credo avremo la mano leggera”.

Un elemento non di poco conto che potrebbe anche far pendere l’ago della bilancia nella direzione opposta a quella del 2014. 

A capeggiare il fronte del “no” sarà ancora una volta Claudio Sessa che riconosce la correttezza del presidente del Parco dei Colli nell’aver convocato i sindaci per la decisione ma che non si smuove di un millimetro da una posizione chiarissima: “Sono assolutamente contrario – commenta – Vedrò di oppormi con tutte le mie forze. L’assessore Bonaiti, tra l’altro, mi ha detto che il prefetto aveva assicurato, solo un mese fa, che non si sarebbe verificata la vicenda Ca’ Matta. Detto, fatto. Io ho bloccato il pagamento della quota di Torre Boldone al Parco il giorno stesso in cui ho ricevuto la comunicazione: lunedì sarà battaglia”.

Le forze in campo potrebbero essere molto simili a quelle di 12 mesi fa: Sessa dovrebbe essere spalleggiato dal leghista Stefano Vivi, sindaco di Sorisole subentrato quest’anno a Stefano Gamba (che lo scorso anno si era dichiarato favorevole), ma potrebbe perdere l’appoggio della Provincia e trovarsi nuovamente contro le restanti 8 amministrazioni comunali.

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