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Il caso

Buco da 220mila euro Paladina taglia servizi e aumenta Imu e Irpef

La minoranza all'attacco sugli errori contabili che hanno portato al pesante passivo: rivisto il documento di previsione, con aumento di un punto delle aliquote Imu e Irpef e taglio a servizi e indennità di carica del sindaco Ruggeri.

Duecentodiecimila euro dice la maggioranza, duecentoventimila euro ribatte l’opposizione: il tira e molla sull’esatto ammontare del buco di bilancio cambia di poco la situazione in rosso dei conti del Comune di Paladina.

Errori contabili”, come li ha definiti il sindaco Simone Ruggeri, che sono emersi nell’ultimo Consiglio Comunale del 30 luglio e che hanno costretto la Giunta ad apportare modifiche al documento di previsione che era già stato approvato in aprile.

Modifiche che, in termini pratici, si sono tradotte nell’aumento di un punto delle aliquote Imu, che passa da 0,71 a 0,81%, e Irpef, da 0,7 a 0,8%, oltre a un deciso taglio ai servizi, nell’ordine dei 100mila euro. Compresa nei tagli anche l’indennità di funzione del sindaco che, per il 2015, ammonta a poco più di 12mila euro.

In un volantino diffuso alla cittadinanza, il gruppo di minoranza Paladina in testa va all’attacco: “Paladinesi, mano al portafogli: 220mila euro è l’entità del buco di bilancio del Comune di Paladina ammesso dal Sindaco nel Consiglio Comunale del 30 luglio. Le maggiori tasse che tutti i cittadini saranno chiamati a pagare già dal 2015: l’aumento Imu e Irpef. I tagli ai servizi che colpiranno tutti i concittadini, in particolare sui servizi sociali, per lo sport e per il diritto allo studio ammontano a 105mila euro. Attenzione – continua la minoranza – l’aumento delle imposte è retroattivo a partire dal 1° gennaio 2015 per tutti i contribuenti”.

La lista civica Paladina in testa chiede anche conto delle responsabilità “che hanno generato l’ammanco. La ripartizione dei tagli è presunta, perchè al Consiglio Comunale è stato fornito uno schema di bilancio inidoneo, senza il dettaglio dei capitoli e delle voci di spesa revocate. L’allegra gestione delle risorse finanziarie incomincia nel 2013 ed è proseguita fino ad oggi con imperizia e superficialità”.

All’origine del “buco” ci sarebbero due debiti fuori bilancio da 45mila euro ciascuno con il Comune di Treviolo, con il quale vige una convenzione di segreteria fino al giugno del 2017, e con la Provincia di Bergamo per la Tari. La fetta maggiore, però, spetterebbe allo Stato che avrebbe richiesto al Comune di Paladina 120mila euro in più di Imu riferita alle ultime due annualità.

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