• Abbonati
Barboni (pd)

Riforma sanità, spiragli per Bergamo: in autunno può tornare “indipendente”

Passa all'unanimità l'ordine del giorno presentato dal Pd a tutela degli ospedali ad alta specialità: la Giunta si impegna, entro il 31 ottobre, a verificare i requisiti per la costituzione di specifiche aziende ospedaliere.

Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza, con i voti favorevoli di Lega Nord, Lista Maroni, Forza Italia, Nuovo Centro Destra, Fratelli d’Italia e Gruppo Misto, la riforma della sanità: nascono 8 Agenzie di tutela della salute e 27 Aziende socio sanitarie territoriali.

L’ancora di salvataggio per il Papa Giovanni XXIII di Bergamo è tutta contenuta in un ordine del giorno presentato dal Partito Democratico a tutela degli ospedali ad alta specialità e in una norma transitoria che consente alla Giunta di monitorare la struttura, insieme al Niguarda di Milano, gli Spedali Civili di Brescia, il Circolo e Fondazione Macchi di Varese e il San Gerardo di Monza, per un approfondimento necessario per prevedere la costituzione di specifiche aziende ospedaliere per quelle strutture che ne hanno i requisiti.

Una valutazione che sarà fatta in autunno, con scadenza ultima il 31 ottobre: i cinque ospedali, sottolinea il Partito Democratico in consiglio regionale, come da decreto Balduzzi si caratterizzano per essere “hub” per via della presenza di almeno 5 alte specialità (EAS) per gli interventi a più elevata intensità e complessità, dedicate all’emergenza urgenza ed equipe specializzate.

“L’ordine del giorno che abbiamo chiesto all’Aula di approvare è frutto dell’impegno preso da Maroni nei tavoli e in Aula e rappresenta un rafforzativo di un comma già contenuto nella legge – commenta il consigliere bergamasco del PD Mario Barboni – Proprio sulla scorta di quel comma chiediamo un impegno preciso alla Giunta per non disperdere il patrimonio che, nel caso di Bergamo, il Papa Giovanni XXIII, ha maturato negli anni e auspichiamo che, a seguito della verifica della specificità suddetta, venga presa la decisione di istituire un’Azienda Ospedaliera ad hoc, come per le altre 4 strutture, in modo da tutelare le eccellenze ospedaliere lombarde”.

Una “clausola” che rende un po’ più ottimisti sul mantenimento dell’indipendenza dell’ospedale di Bergamo: “I due relatori continuano a difendere il proprio operato – spiega Barboni – ma siamo sicuri di riuscire a convincerli della bontà della nostra proposta. Ciò che deve essere chiaro è che non mettiamo in discussione il ruolo delle future Asst, che a Bergamo saranno due, ma vogliamo che parallelamente il Papa Giovanni XXIII, insieme agli altri 4 ospedali lombardi individuati, conservi sempre la propria indipendenza per coltivare ricerca e alta specializzazione. E’ necessario che lo sia per competere con i grandi ospedali a livello internazionale: su questo punto, votato all’unanimità, c’è un accordo trasversale molto forte in Consiglio. Entro il 31 ottobre, nei vari passaggi in commissione Sanità, verrà verificata questa possibilità”.

Iscriviti al nostro canale Whatsapp e rimani aggiornato.
Vuoi leggere BergamoNews senza pubblicità?   Abbonati!
leggi anche
L'ospedale Papa Giovanni di Bergamo
Il convegno
Riforma sanitaria, via le Asl Dubbi sull’ospedale brembano con Bergamo
Generico
In regione
Riforma sanità, si vota Saita: “Rimane così com’è ma ci batteremo ancora”
Il Consiglio regionale approva la riforma della sanità
Pirellone
Il Consiglio regionale approva a maggioranza la riforma della sanità
commenta

NEWSLETTER

Notizie e approfondimenti quotidiani sulla tua città.

ISCRIVITI