Il 9 giugno scorso la lista ‘Nuovo Corso‘, gruppo di opposizione del comune di Fiorano al Serio presieduta da Virgilio Venezia, aveva presentato una Proposta di Delibera per l‘istituzione del Registro dei Testamenti Biologici (leggi).
Il tema è ovviamente quello della dichiarazione anticipata di trattamento, volta ad indicare le manifestazioni di volontà attraverso le quali ognuno, in condizioni di lucidità mentale, può decidere a quali trattamenti sanitari intende o non intende sottoporsi nel momento in cui questi dovessero risultare necessari e non si possedessero più le facoltà per decidere in completa autonomia.
La proposta, che aveva catturato l’attenzione e la disponibilità a trattare l’argomento da parte del sindaco di Fiorano al Serio Clara Poli, è stata però bocciata dalla maggioranza durante l’ultimo Consiglio Comunale del 31 luglio.
Queste le motivazioni espresse dalla maggioranza: "Sappiamo che l’articolo 32 della Costituzione della Repubblica Italiana stabilisce che nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di Legge e che l’Italia ha firmato – ma non ancora ratificato – nel 2001 la Convenzione sui diritti umani e la biomedicina di Oviedo del 1997, che stabilisce come i desideri precedentemente espressi da un paziente, che al momento dell’intervento medico non è in grado di esprimere la sua volontà, saranno tenuti in considerazione. E’ importante e necessario sottolineare che nonostante la legge n. 145 del 2001 abbia autorizzato il Presidente della Repubblica a ratificare la Convenzione, tuttavia lo strumento di ratifica non è ancora depositato presso il Segretariato Generale del Consiglio d’Europa, non essendo stati emanati i decreti legislativi previsti dalla legge per l’adattamento dell’Ordinamento italiano ai principi e alle norme della Costituzione. Per questo motivo l’Italia non fa parte della Convenzione di Oviedo. Non esistendo ancora in Italia una legge specifica sul testamento biologico, la formalizzazione per un cittadino italiano della propria espressione di volontà riguardo ai trattamenti sanitari che desidera o non desidera accettare può variare da caso a caso. La nostra amministrazione, che come lista civica rispetta uguali e diverse visioni in relazione al tema, ha affrontato e sta affrontando un percorso di approfondimento della materia che non esclude il dibattito possa essere preventivamente ed ulteriormente affrontato nella Commissione Politiche Sociali e anzi invita la stessa a farsene carico. Per questi motivi ritiene di non sentirsi pronta a prendere, in questa fase, una decisione che non ha oltretutto effetti sull’orientamento giuridico nazionale".
Pronta la risposta dell’opposizione: "Il sindaco ha abbandonato il campo ascrivendo tra i motivi della bocciatura proprio uno dei motivi per cui era necessario approvare la proposta, ossia il fatto che in Italia non vi sia nessuna legislazione in merito. In definitiva il primo cittadino Clara Poli, nonostante si sia spesa personalmente ‘a parole’, nei fatti, al momento in cui ha avuto l’occasione di rendere la sua amministrazione prima in assoluto nella Bergamasca, ad assumere un provvedimento su questo diritto facendo da apripista e quindi anche un po’ di pressione ha fatto prevalere la logica politica, trovando scuse e cavilli per non approvarla. In fondo è solo un diritto… non una cosa fondamentale come le buche delle strade o le rotonde da abbellire…".
Fabio Viganò
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