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Val brembana

Mezzoldo, inaugurato il rifugio Marco Balicco all’Alpe Azzaredo

Quasi trecento persone hanno fatto festa domenica 26 luglio all'Alpe Azzaredo, in comune di Mezzoldo, per l'inaugurazione del nuovo rifugio Marco Balicco: posto a quota 1963 metri, è stato costruito in legno e si integra con una baita in pietra tipica delle montagne bergamasche.

Quasi trecento persone hanno fatto festa domenica 26 luglio all’Alpe Azzaredo, in comune di Mezzoldo, per l’inaugurazione del nuovo rifugio Marco Balicco. Una bellissima giornata, iniziata come ogni anno con il ricordo di Alberto Zamboni al bivacco a lui dedicato – posto 50 metri sopra il nuovo rifugio – e proseguita con l’issabandiera, la celebrazione dell’eucarestia e quindi la cerimonia di inaugurazione. Presenti l’assessore regionale all’ambiente Claudia Terzi, la presidente di ERSAF Elisabetta Parravicini con il direttore Massimo Ornaghi, il vicesindaco di Mezzoldo Raimondo Balicco con la famiglia di Marco, cui è dedicato il rifugio, Andrea Carminati presidente della sezione Cai dell’Alta Valle Brembana, cui spetta ora l’onore e l’onere della gestione. E poi i vertici del CAI regionale e provinciale, con il consigliere nazionale Paolo Valoti che ha portato il saluto del presidente generale Umberto Martini, sindaci dell’alta valle, escursionisti, amici, progettisti… A tutti i presenti è stata distribuita una foto-ricordo del rifugio, con il timbro riportante la data dell’inaugurazione.

Il rifugio sarà aperto in questa prima stagione grazie all’impegno dei volontari della sezione CAI: sarà pertanto opportuno per gli escursionisti contattare la sezione CAI Alta Valle Brembana (tel. 0345.82244 – email piazzabrembana@cai.it – www.caialtavallebrembana.it) per conoscere i giorni di effettiva apertura.

La nuova struttura, fortemente voluta dal territorio e da ERSAF, che l’ha realizzato grazie a un finanziamento regionale, viene a colmare una lacuna sul sentiero 101, in quel tratto di Sentiero delle Orobie che collega il rifugio Benigni al rifugio Dordona. Posto a quota 1963 metri, il rifugio è un simpatico ed elegante edificio in legno, che si integra con una baita in pietra, tipica delle montagne bergamasche; è stato infatti costruito su una precedente costruzione. Dodici i posti letto e una trentina quelli a tavola. Moderni gli impianti di captazione dell’acqua, di riscaldamento, di produzione di acqua calda con impianto solare-termico. Arredamento moderno e confortevole.

L’intitolazione a Marco Balicco, – chiesta dal territorio e volentieri accettata da ERSAF e Regione – riconosce  la figura di “un grande difensore della montagna e delle sue tradizioni, un uomo combattivo” come lo ricorda il fratello Raimondo, oggi vicesindaco di Mezzoldo. Marco, sindaco per 13 anni di Mezzoldo, morì per tumore nel 1997 quando era ancora in carica; fu atleta, campione di scialpinismo, allenatore e alpino.

L’edificio è stato realizzato dall’impresa Magnati Renato, con sede a Ponteranica ma storicamente “mezzoldese”, su progetto dello studio Flavio Della Vite e Carlo Fornoni architetti associati, di Bergamo, con cui hanno collaborato una serie di professionisti bergamaschi: Studio 28 A, studio Bergamini Villa (strutture), perito Massimo Poletti (impianti meccanici), ing. Tranquillo Zamboni (impianto elettrico).

Come si raggiunge il rifugio

Dal rifugio Madonna delle Nevi (1336 m): si risale la valle del fiume Brembo costeggiando il lato orografico sinistro fino a quota 1430 m circa: da qui (segnalazioni) si piega a sinistra e si comincia a salire nel bosco. Con percorso a tornanti si arriva alla baita Casù (1624 m) e si continua l’ascesa fino a sbucare fuori dall’abetaia a quota 1800 m circa. Verso destra si sale un costone erboso e si trova poi l’incrocio con il sentiero 124A. Di seguito, attraversando i pascoli, si passa dalla casera Azzaredo (1795 m), si toccano altre baite e si raggiunge il rifugio (2 h);

Dalla località Fraccia (1600 m): si percorre la strada che conduce al passo di San Marco e, presso il tornante n. 9 (1600 m circa – segnalazioni), si stacca sulla destra il sentiero per il bivacco e il rifugio. Il primo tratto è abbastanza pianeggiante e alterna tratti nel bosco e nei prati, fino a superare un torrente. Con percorso a tornanti si guadagna quota fino ad incrociare il sentiero 124 che si segue fino al rifugio (1 h 15’);

Sul sentiero 101: dal passo San Marco (1992 m) si scende sul versante valtellinese lungo la carrozzabile per circa 150 m. Si segue il sentiero che si stacca sulla destra fino alla stretta Bocchetta d’Orta. Da questa, il sentiero lascia la cresta per discendere un breve canalino erboso, ritornando così sul versante bergamasco. Il sentiero, con alcuni saliscendi, attraversa la conca erbosa fino al passo della Porta (2023 m) da cui si prosegue in falsopiano sino al Bivacco Zamboni (1955 m), posto poche decine di metri sopra il nuovo rifugio (2 h);

Proveniendo dal lato opposto, si parte dalla baita Camoscio di San Simone (1781 m) e si sale alla Forcella Rossa (2055 m). Da qui si cala al cascinetto dei Siltri (1973 m) e al laghetto di Cavizzola, da cui si risale al bivacco Zamboni (2 h).

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