Torna in Aula Massimo Giuseppe Bossetti. Al tribunale di via Borfuro la seconda udienza del processo per l'omicidio di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra trovata morta in un campo di Chignolo d'Isola il 26 febbraio 2011. L'unico imputato per quel delitto è proprio il muratore 45enne di Mapello, rinchiuso nel carcere di via Gleno da oltre un anno.
Dopo il via di venerdì 3 luglio, in cui le tre parti (difesa, accusa e parte civile) hanno presentato le proprie introduzioni, nell'udienza di oggi la Corte d'Assise presieduta dal giudice Antonella Bertoja dovrà pronunciarsi sulle questioni preliminari e dovrà sciogliere la riserva sulle cinque eccezioni sollevate dagli avvocati difensori di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini:
troppo vago e indeterminato il capo d'imputazione, che indica il reato di omicidio compiuto in due luoghi diversi, Brembate Sopra e Chignolo d'Isola;
illegittimo l'utilizzo dell'etilometro per prelevare il Dna a Bossetti a sua insaputa;
mancherebbero le richieste di proroga delle indagini e pertanto sono da dichiararsi nulli gli atti eseguiti oltre il primo anno;
alcuni atti, fra cui la consulenza autoptica e la relazione dei Ris sul dna di Ignoto 1, non sono utilizzabili perche' svolti senza contraddittorio;
alcuni atti vanno espulsi dal fascicolo, fra cui la consulenza sul dna perche' non e' atto irripetibile.
Cinque eccezioni alle quali avevano già replicato in aula sia il pubblico ministero Letizia Ruggeri, che gli avvocati della famiglia di Yara: Enrico Pelillo e Andrea Pezzotta.
E' attesa inoltre una decisione sulla presenza o meno delle telecamere in aula per il resto del processo: la difesa si è dichiarata neutrale, il pm e la famiglia di Yara contrarie.
Il giudice stabilirà anche quanti sono i testimoni che saranno accettati per il processo, di fronte a una lista di 130 persone presentata dal pm e di ben 711 dalla difesa.
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