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La provocazione

ET scende a Bergamo e non capisce: gli estivi, le multe e Santa Caterina

ET scende a Bergamo in questa estate calda che mette voglia di uscire, almeno la sera. E, da bravo extraterrestre, si stupisce di alcune situazioni tra Città Alta e Borgo Santa Caterina. ET in realtà è Luca Viscardi, il direttore di Radio NumberOne, non nuovo alle provocazioni. Dite la vostra: rispondete a questo marziano.

ET scende a Bergamo in questa estate calda che mette voglia di uscire, almeno la sera. E, da bravo extraterrestre, si stupisce di alcune situazioni tra Città Alta e Borgo Santa Caterina. ET in realtà è Luca Viscardi, il direttore di Radio NumberOne, non nuovo alle provocazioni. Su Facebook chiede il parere degli amici. Anche voi dite la vostra: rispondete a questo marziano.  

Mi ricordo ancora quando la terra la guardavo da lassù. Un puntino piccolo e colorato, sembrava più bella degli altri pianeti che mi capitava di vedere vagando per lo spazio.

Poi, un giorno, ho deciso di scendere e di provare a vivere tra voi.

Un extraterrestre calato nel cuore della città di Bergamo.

Forse potevo mirare meglio, perché siete un po’ strani, voi umani. Fate cose che non capisco.

Questa estate, poi, sembra tutto un po’ non sense.

Date i permessi per fare gli eventi in Città Alta, ma poi mandate i vigili a fare cassa, multando anche le auto che non danno fastidio a nessuno ed accanendovi anche sui motorini, che in teoria sono la forma di trasporto meno invasiva, in un posto che è nato per difendere la città e non per ospitare happening estivi.

Sia chiaro, a me piacciono molto gli eventi sugli spalti, ma trovo bizzarro che prima si decida di farli e poi di combattere chi ci va nel modo più naturale, con la macchina. Io se fossi nei vigili tornerei ad usare le cannoniere per respingere gli assalti alla città vecchia e alle sue mura: sono lì da anni a fare niente, probabilmente sarebbe un altro recupero di qualche pezzo di storia di cui poi vantarsi sui giornali.

Ma forse, se proprio le persone danno così fastidio, si potrebbe semplicemente scegliere di piazzare altrove i punti di aggregazione estiva.

Ma per noi extraterrestri ciò che è ancor meno comprensibile è la vicenda del borgo.

I ragazzi, nel loro peregrinare senza regole, hanno scelto che quello è il posto più bello dove trovarsi in città. Un borgo storico, un bel marciapiede, un angolo suggestivo di Bergamo e, tutto sommato, vicino a diversi spazi dove lasciare la macchina è molto semplice.

Ma non va bene.

La città è morta, per cui bisogna farla vivere, ma quando qualcuno decide di farlo, di viverla, deve farlo dove dice l’assessore. Non fa una piega.

Ma i ragazzi hanno logiche diverse: leggono che nel borgo c’è la movida, vedono che se ne discute e, chiedendosi così ci sarà di così attraente, decidono di farci un giretto.

Così, se prima erano in quattro, adesso sono in quattromila. No, non va bene.

Bisogna fare qualcosa perché l’aggregazione che si vuole stimolare, quando poi capita non è che ci piaccia così tanto. E allora cosa decidono gli ineffabili amministratori?

Stabiliscono il coprifuoco, ma solo per quegli esseri brutti e cattivi che nella vita fanno quel brutto mestiere degli imprenditori. Quale è la loro colpa? Essere più bravi degli altri, così bravi da aver creato dei luoghi (dal nulla) che ai ragazzi piacciono così tanto da preferirli agli eventi per vecchi del centro cittadino. Non sia mai.

Imprenditori che fanno così bene il loro lavoro da avere successo? Meglio chiuderli quei cattivi esempi, perché a mezzanotte non è detto che quei bar che si trasformino come la carrozza di Cenerentola. Magari sono luogo di malaffare e chissà cosa fanno i ragazzi là dentro.

Una bella ordinanza e via, il problema è risolto, chiusi a mezzanotte i centri di perdizione. Ma solo quelli di un pezzo di via. Perché se tu sei imprenditore in quella via, hai meno diritti di quello che sta nella via accanto, che invece continuerà a chiudere due ore dopo.

Da noi, nello spazio, tra gli extraterrestri, se pensi delle cose del genere chiamano quelli della neuro e ti portano via, su un pianeta lontano.

Adesso forse ho capito dove mandano per punizione quelli con le idee strane. Sul vostro pianeta.

Ma forse non sul pianeta in generale, li mandano proprio nella vostra città.

Dove uno che apre un bar in Borgo Santa Caterina è costretto a chiuderlo all’ora in cui arrivano i clienti.

Ma che ne sanno quelli che decidono? Loro a quell’ora dormono già da un pezzo.

Ma se tu il bar ce l’hai in un’altra via della città, la regola è diversa. Però poi, alla fine dell’anno, le tasse (comunali e non) le pagano tutti allo stesso modo, sia chi è costretto a non fare affari, sia chi invece può fare quello che vuole.

Siete un po’ più di strani. Siete incomprensibili voi umani.

Stasera, a bordo di una banale motoretta da umano, ho attraversato quel borgo nell’ora in cui di solito c’era un trionfo di allegria, di voci che si incrociano e di energia. C’era la vita. Adesso, grazie alle vostre bizzarre decisioni non c’è più.

Ma tanto domani farete una movida con i ballerini portoricani pieni di piume, pensando di aver fatto una cosa buona per la città. Ma quando vi portano via e vi confinano su un pianeta lontano?

NB: questo pezzo è dedicato a chi con lungimiranza ha deciso di chiudere i bar della zona di ritrovo della città a mezzanotte, ma solo quelli.  Nel resto della città non vige la stessa regola.

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