Giancarlo Maccarini, Piera Molinelli e Paolo Riva: sono questi, per ora, i candidati a sostituire alla guida dell’Università di Bergamo il rettore Stefano Paleari che il 30 settembre, dopo sei anni, arriverà alla fine del proprio mandato.
Scegliendo di non ricandidarsi (glielo avrebbe consentito la sua posizione di presidente della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) Paleari ha aperto la corsa alla sua successione: corsa che, anche se per ora nessuna delle candidature avanzata è stata ufficializzata, sarà probabilmente a tre con eventuali outsider che hanno tempo fino al 20 agosto per palesarsi.
Maccarini, proveniente da Ingegneria gestionale e prorettore delegato ai rapporti con il personale tecnico-amministrativo, Molinelli, docente ordinario nel dipartimento di Lingue, Letterature straniere, comunicazione e prorettore delegato all’orientamento universitario di Ateneo, e Riva, direttore uscente del dipartimento di Ingegneria e Scienze applicate, hanno incontrato nella mattinata di mercoledì 8 luglio il personale tecnico-amministrativo e bibliotecario.
“Abbiamo avuto le prime risposte sui punti che sono maggiormente sentiti dal personale – commenta Davide Cremaschi della Rsu Unibg – In una lettera aperta ai candidati abbiamo chiesto un segnale di decisa discontinuità e inversione di tendenza rispetto alla gestione precedente in merito alle politiche economiche, occupazionali, gestionali e organizzative portate avanti nei confronti del personale”.
Un incontro preliminare nel quale sono state solamente accennate alcune parti dei rispettivi programmi che saranno illustrati in maniera più dettagliata in un nuovo rendez-vous fissato per il 4 settembre, cinque giorni prima del voto quando saranno chiamati alle urne professori ordinari, ricercatori, personale dirigente, amministrativo e tecnico e dai rappresentanti degli studenti eletti nel Senato Accademico, nel Consiglio di Amministrazione, nelle commissioni paritetiche, nell’organo per il diritto allo studio e nel Nucleo di Valutazione di Ateneo.
Il voto espresso dai ricercatori verrà ponderato moltiplicando ciascuna preferenza per un coefficiente pari a 0,30, quello del personale tecnico-amministrativo per 0,20 e quello degli studenti per 0,50.
Il nuovo rettore verrà eletto a scrutinio segreto, nelle prime due votazioni con la maggioranza assoluta degli aventi diritto e nella terza con la maggioranza assoluta dei votanti. In caso di mancata elezione ballottaggio tra i due candidati più votati nell’ultima votazione: viene eletto chi riporta il maggior numero di voti ma per la validità delle votazioni successive alle prime due è necessario che vi abbia partecipato almeno un terzo degli aventi diritto. In caso di parità si elegge il candidato con maggiore anzianità nel ruolo dei professori di prima fascia e, in caso di ulteriore parità, quello con la maggiore anzianità anagrafica: il nuovo rettore entrerà in carica all’inizio dell’anno accademico.
commenta