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La protesta

“A tutto c’è un limite” Troppi profughi in Valseriana, dura lettera dei sindaci

Dura lettera dei sindaci della Valseriana contro le modalità di accoglienza dei profughi decise dalla prefettura.

Dura lettera dei sindaci della Valseriana contro le modalità di accoglienza dei profughi decise dalla prefettura. Le proteste degli ultimi giorni a Rovetta, Cerete e Valbondione hanno convinto 28 primi cittadini (su 38 totali) a prendere una posizione netta attraverso il documento che è stato inviato al prefetto Francesca Ferrandino.

La missiva è stata scritta dal sindaco di Ardesio Alberto Bigoni, esponente del Pd, e condivisa da amministrazioni di tutte le forze politiche. Nel testo si legge “I firmatari della presente sono pronti a sostenere qualsiasi iniziativa volta alla diminuzione delle presenze dal nostro territorio e la relativa redistribuzione sul contesto provinciale e regionale”.

ECCO IL TESTO INTEGRALE

"Con la presente intendiamo informarla circa la situazione in alta Valle Seriana, relativamente all’accoglienza dei migranti siamo ad un punto critico. La popolazione mal sopporta la pre4senza di queste persone e lo esprime direttamente a noi primi cittadini senza mezzi termini. L’arrivo di altri 57 uomini nel pomeriggio di lunedì 6 luglio a Rovetta ha complicato ulteriormente il quadro.

La criticità è quindi legata al numero di migranti: quasi un terzo della presenza provinciale è concentrata in alta Valle Seriana, tra Valbondione (frazione Lizzola), Cerete e Rovetta. Il nostro mandato da sindaco pro tempore è espresso democraticamente dai nostri concittadini che in questi giorni segnalano a noi primi cittadini come non sia possibile, idoneo e umanamente adeguato supportare ulteriori arrivi di persone sul territorio dell’alta Valle Seriana.

Non le nascondiamo che la poca informazione che ci viene fornita dalla prefettura, per non parlare delle tempistiche fortemente inadeguate, abbiano creato diversi dissapori e momenti di tensione. Siamo consapevoli del fatto che il suo ente si trovi a dover gestire situazioni in emergenza e non vi sia il tempo per coordinarsi con le strutture regionali e statali, ma crediamo che vi sia un limite a tutto.

I firmatari della presente sono pronti a sostenere qualsiasi iniziativa volta alla diminuzione delle presenze dal nostro territorio e la relativa redistribuzione sul contesto provinciale e regionale. Questo in sintesi, aiuterebbe a stemperare la tensione ed a meglio affrontare l’emergenza i cui numeri sono ancora tutti da definire. Sosteniamo che prevenire scenari ben peggiori di quello attuale, tramite distribuzioni più oculate, sia la priorità. Certi di un suo riscontro, cogliamo l’occasione per porre distinti saluti".

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