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La decisione

Associazione a delinquere: Bocia e 5 ultrà a processo, Belotti rimandato

Rinviati a giudizio per associazione a delinquere sei ultrà dell'Atalanta. E' la decisione di giovedì mattina del giudice per l'udienza preliminare Ezia Maccora. E' stata invece rimandata la decisione sul settimo imputato, il segretario della Lega Nord Daniele Belotti

Rinviati a giudizio per associazione a delinquere sei ultrà dell’Atalanta. E’ la decisione di giovedì mattina del giudice per l’udienza preliminare Ezia Maccora nei confronti dei sei tifosi nerazzurri, tra i quali il leader della Curva Nord Claudio Galimberti. Gli altri imputati sono Andrea Piconese, Andrea Quadri, Luca Valota, Giuliano Cotenni, Davide Pasini.

E’ stata invece rimandata la decisione sul settimo imputato, il segretario della Lega Nord Daniele Belotti, accusato di concorso esterno: il leghista dovrà tornare il prossimo 19 novembre in udienza preliminare.

Il 20 aprile scorso si era concluso il maxi processo contro i 147 ultrà di Atalanta e Catania, dal quale era stato escluso il corpo di reato dell’associazione a delinquere. Nella sentenza il giudice Maria Luisa Mazzola, aveva emesso condanne complessive per 47 anni, 10 mesi e 10 giorni di carcere e risarcimenti per quasi 90 mila euro. Il pm Carmen Pugliese aveva chiesto condanne per 166 anni di carcere per 143 ultrà imputati (87 bergamaschi e 56 catanesi).

Oltre alla pena più alta (tre anni di reclusione) per il “Bocia” Claudio Galimberti, un anno e 6 mesi sono stati comminati a Andrea Piconese, accusato di una rissa con i catanesi e violazione del Daspo. Complessivamente il giudice ha condannato 38 ultrà bergamaschi per l’assalto alla Berghem Fest di Alzano, mentre altri 17 sono stati assolti, così come i catanesi, per i quali è stata previsto soltanto un risarcimento.

Gli ultrà sono stati inoltre condannati a pagare 60 mila euro, somma che dovranno risarcire al Comune di Alzano Lombardo per l’assalto alla Berghem Fest, durante la quale vennero anche incendiate delle auto.

Sono stati invece assolti per l’invasione del quartier generale dell’Atalanta a Zingonia, nel 2010: una decisione presa indipendentemente dal fatto che proprio nel giorno della sentenza la società Atalanta aveva ritirato la relativa querela, a seguito di un accordo con i legali degli ultrà che prevede un’attività di volontariato alla Caritas da parte dei tifosi.

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