Per l’Atalanta la serie A è a rischio? Secondo La Gazzetta dello Sport, che sull’indagine sul calcioscommesse è sempre stata puntuale, la risposta è sì. Il match Crotone-Atalanta del 2011, finito sotto inchiesta dopo le intercettazioni compiute sugli smartphone di Cristiano Doni e Nicola Santoni, potrebbe riportare nel polverone il club bergamasco che, sempre secondo la Rosea, rischierebbe addirittura la retrocessione per responsabilità oggettiva (punti di penalizzazione sul campionato appena concluso): "Alle luce dei probabili rinvii a giudizio di Cremona, Cristiano Doni e l’Atalanta tornano pesantemente in ballo – si legge nell’articolo pubblicato sul quotidiano sportivo mercoledì 1 luglio -. Il club nerazzurro ha già pagato a caro prezzo nel 2011 l’illecito sportivo del suo ex capitano: tre anni e mezzo di squalifica beccò lui per Atalanta-Piacenza del 19 marzo 2011, 6 punti di penalizzazione la squadra per responsabilità oggettiva. Un incubo che ora torna prepotentemente d’attualità perché dalle carte del pm Di Martino è spuntata un’altra partita del 2011, Crotone-Atalanta, per cui Doni rischia di dove rispondere nuovamente del reato di frode sportiva. E, stavolta, non è solo. C’è una chat (con l’amico portiere Santoni) che tira in ballo anche Stefano Colantuono".
Per il procuratore Stefano Palazzi sarà un’estate di super lavoro. Sono molte, infatti, le società coinvolte in questa nuova indagine sul calcioscommesse e questa cosa potrebbe essere un "asso nella manica" per l’Atalanta dal momento che "la posizione del club nerazzurro rischia di passare in secondo piano, a tutto vantaggio della permanenza in A della società bergamasca". Palazzi sembra avere altre priorità.
Il rischio di una nuova pesante penalizzazione, comunque, c’è tutto. A tremare, oltre a Cristiano Doni e Stefano Colantuono, c’è anche il dirigente atalantino Gabriele Zamagna che, però, dovrebbe essere assolto e non rinviato a giudizio (a differenza di Doni e Colantuono).
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