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Bergamo

Pubblicato il Bilancio sociale 2014 di UBI Banca: 2,6 miliardi al territorio

Pubblicato il Bilancio Sociale 2014 di UBI Banca 2,6 miliardi di euro distribuiti sul territorio: 1,4 miliardi ai dipendenti e 1,1 miliardi all’indotto degli oltre 10 mila fornitori e alla Pubblica Amministrazione. Attuate misure anti-crisi e di sostegno alle iniziative sociali.

UBI Banca ha pubblicato l’edizione 2014 del Bilancio Sociale che conferma l’attenzione del Gruppo sia alla sostenibilità del business nel lungo periodo sia alla crescita economica e sociale dei territori in cui opera. UBI Banca ha infatti distribuito agli stakeholder nel 2014 un valore economico pari a 2,6 miliardi di euro, dei quali il 54,6% ai dipendenti, incluso il valore dei servizi di welfare aziendale e delle 609 mila ore annue di formazione, il 22,3% ai fornitori, il 19,1% alla Pubblica Amministrazione, non solo in oneri tributari ma anche in contributi a sostegno delle loro finalità sociali e istituzionali. 

La restante parte si suddivide tra il 3,7% destinato agli azionisti come dividenti e utile dei terzi e lo 0,3% alla collettività sotto forma di donazioni e sponsorizzazioni alle organizzazioni non profit.

Concentrandosi sulle attività core della Banca, dal Bilancio Sociale 2014 (scaricabile in versione completa o sintetica a questo link: www.ubibanca.it/pagine/Bilancio-Sociale-IT-6.aspx) emerge che, nell’anno, il Gruppo UBI Banca ha erogato 1,5 miliardi di euro di mutui casa ad oltre 14 mila famiglie, inclusi 83 milioni di euro per l’acquisto della prima casa da parte di giovani coppie anche con contratti a tempo determinato o atipici. Per aiutare le famiglie in difficoltà a causa della crisi economica, UBI Banca è intervenuta – anche nell’ambito di iniziative di sistema – con operazioni di credito di solidarietà e con la sospensione delle rate o l’allungamento del piano di rimborso dei mutui per un debito residuo complessivo di 762,5 milioni di euro.

Alle imprese il Gruppo ha erogato, oltre al credito ordinario, 3,2 miliardi di finanziamenti a valere su iniziative specifiche per l’accesso al credito, in particolare delle PMI, anche attraverso il ricorso a fondi pubblici agevolati e accordi con Confidi e Fondi di Garanzia.

Tra questi anche i finanziamenti per la realizzazione e lo sviluppo di nuove idee imprenditoriali e per le attività di ricostruzione e ripristino a seguito di calamità naturali. Per le imprese più gravemente colpite dalla crisi economica, UBI Banca ha aderito ad iniziative di sistema per la sospensione o l’allungamento del piano di rimborso dei finanziamenti, per un capitale debito residuo complessivo di 543 milioni di euro.

E a fine anno per il sostegno all’imprenditoria femminile è stato inoltre deliberato un plafond di 300 milioni di euro. Rimane assolutamente marginale l’esposizione del Gruppo in settori come armi (0,05% degli impieghi), tabacco, alcool pellicce e gioco d’azzardo (complessivamente 0,14%), mentre nessun finanziamento è in essere per il nucleare. Per i settori più critici, UBI Banca si è dotata da tempo di una specifica regolamentazione restrittiva: la Policy sulle armi e la Direttiva sul gioco d’azzardo e le scommesse.

Non trascurabile anche l’impegno del Gruppo nel sostegno delle iniziative sociali, con donazioni e sponsorizzazioni ad organizzazioni non profit per complessivi 11 milioni di euro dei quali 890 mila collegati alle emissioni dei Social Bond di UBI Comunità, e per la salvaguardia dell’ambiente, con la riduzione delle emissioni di CO2 (-45,8%) grazie alla riduzione dei consumi di energia (-12,5%) e all’acquisto di energia elettrica da fonti rinnovabili per oltre il 99% della fornitura. Nel 2014 UBI Banca è stata inclusa negli indici di sostenibilità FTSE4Good Global e FTSE4Good Europe ed è stata classificata “outperformer” nel rating di sostenibilità di Sustainalytics.

 

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