Quel dibattito non s’ha da fare. La querelle Fiom-Cgil nata dalla presenza di un esponente della Lega Nord al convengo su Job Acts e pensioni organizzato per la prima serata della festa regionale del sindacato dei metalmeccanici al Lazzaretto, si è chiusa ufficialmente nella mattinata di sabato 20 giugno. "Il dibattito è annullato – ha annunciato il segretario regionale Fiom Mirco Rota – perché ormai, dopo tutte le polemiche dei giorni scorsi, i due temi principali del convengo sarebbero passati in secondo piano. La decisione è stata presa dopo un lungo ragionamento perché non volevamo e non potevamo regalare questa serata, che dev’essere soprattutto una festa dei nostri lavoratori, alla Lega Nord".
Cgil e Fiom ora vivono da separati in casa? La domanda se la sono posti in molti ma Mirco Rota spolvera tutta la sua diplomazia per rispondere: "Il nostro rapporto con la Cgil resta immutato, non sarà di certo un dibattito annullato a rovinare la nostra opinzione su di loro".
"Ha vinto la Cgil? Direi proprio di no, ha al massimo ha vinto il buonsenso – spiega Pietro Locatelli, responsabile del mercato del lavoro Fiom -. Questa è una festa e come tale va vissuta. Se si rischia di perdere la voglia di festeggiare è giusto prendere altre decisioni, come abbiamo fatto".
Anche Lorenzo Chiodo, segretario organizzativo di Fiom Lombardia è d’accordo coi due colleghi: "Ci siamo confrontati in maniera leale e franca all’interno della nostra segreteria – commenta -. Non bisogna farne una questione di Cgil o di Fiom, abbiamo scelto questa strada per tutelare la festa".
Venerdì sera anche la Banda Bassotti, storico gruppo romano schierato politicamente a sinistra da sempre, è intervenuta sull’argomento: "Abbiamo saputo oggi pomeriggio (venerdì, ndr) che a Bergamo prima del nostro concerto alla Festa della FIOM ci sarà un dibattito dove è stato invitato un esponente della Lega. Non c’è nessun bisogno di dire che secondo noi lo spazio a razzisti e fascisti non deve essere concesso mai. Non annulleremo il nostro concerto a Bergamo – si legge ancora – e ci farebbe piacere che la FIOM annulli la presenza di chi invoca ruspe e pulizie con il fuoco ai campi nomadi e ai centri di accoglienza. Siamo solidali con le migliaia di migranti che fuggono dal capitalismo, dalle guerre prodotte dal l’occidente e dalla povertà prodotta dallo sfruttamento. Nessuno spazio ai fascisti ed ai razzisti".
La Fiom all’ingresso del Lazzaretto di Bergamo, nelle due serate di festa, esporrà un manifesto per chiarire la propria posizione e per spiegare che il ricavato della festa sarà devoluto alle associazioni che aiutano profughi e migranti in difficoltà: "Dalla parte dei più deboli".
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