Ecco il reportage realizzato dal fotografo Francesco Roncoli e da Amedeo Maddaluno che hanno incontrato i migranti ospiti nell'ex Gleno. Non numeri, statistiche, euro, ma storie di persone che hanno attraversato il Mediterraneo in cerca di una nuova vita. Vi proponiamo il reportage attraverso un nuovo strumento – Medium – ideale per mostrarvi le foto in alta risoluzione.
Nessuna voglia di rifilare omelie: solo una grande desiderio di raccontare storie, di provare a far sì che queste storie parlino. E’ così che si rimane dopo aver visitato un centro di prima accoglienza per migranti, come ho fatto con Giovanni - attivista di Curno - e Francesco - fotoreporter da sempre attivo nel raccontare storie difficili - a Bergamo, nell’ex-casa di riposto di Via Gleno. Ci accoglie Stefano, responsabile della struttura insieme a Francesca, educatrice. Subito ci mettono davanti alla nuda e cruda realtà dei fatti: altro che 40 Euro al giorno erogati ad ogni migrante – soldi che nelle catene di Sant’Antonio su Internet dove un paese incattivito da una crisi che insieme al benessere sembra divorare le coscienze diventano spesso 60 o 70.
I migranti ricevono 2,50 Euro al giorno e vengono impiegati nelle pulizie delle parrocchie, dei parchi, delle strade. Un modo che aiuta loro a sentirsi utili, non noi a non sfogarci sempre con chi ha meno di noi, come se il nemico dell’impoverito fosse sempre il povero e il più povero. Quando domando a Stefano quale è stato il picco massimo quasi si indispettisce: “Quando è stato? Oggi. Domani. Oltre. Chi può dirlo? Accogliamo persone dal Pakistan, da Mali, Senegal, Ghana, Gambia, Nigeria!”. I fondi arrivano dall’Europa che li gira al ministero, questi alla Caritas e quindi alla Cooperativa Ruah per cui operano Stefano e Francesca. 90 ospiti nell’Ex-casa di riposo (tutto meno che un hotel, Onorevole Borghezio). 500 nella provincia.
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