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Profughi, Gori: “La minaccia del presidente Maroni illegittima e inaccettabile”

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori risponde così alle dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che ha minacciato tagli ai trasferimenti verso i Comuni che accoglieranno altri migranti.

"La minaccia di Maroni è illegittima e inaccettabile": il sindaco di Bergamo Giorgio Gori risponde così alle dichiarazioni del presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni, che ha minacciato tagli ai trasferimenti verso i Comuni che accoglieranno altri migranti.

"E’ un ricatto a cui spero che i Prefetti, quello di Bergamo in testa, rispondano per le rime" prosegue Gori. "Con che diritto la Regione si permette di minacciare i sindaci? Non era un sostenitore dell’autonomia e del federalismo? Fino ad oggi il Governatore della Lombardia aveva cercato di distinguersi dal leghismo più becero: questo episodio segna la sua sconfitta interna e il prevalere delle logiche razziste care a Salvini. Senza contare che nel 2011 proprio Maroni, da Ministro degli Interni, distribuì sul territorio decine di migliaia di profughi. E’ chiaro che l’accoglienza dei migranti rappresenta un problema. Non esiste una capacità infinita di ospitalità e già oggi i territori sono in affanno. Per questo il Governo, insieme all’Europa, deve rapidamente trovare il modo di frenare le partenze. Ma fin quando ci sono, è un dovere morale quello di salvare le vite dei migranti e assicurare loro un’accoglienza dignitosa. Questo ha fatto e questo farà la Lombardia, grazie alla generosità delle comunità, delle associazioni e dei volontari. Maroni non la rappresenta. La Regione merita una migliore e più degna rappresentanza."

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