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Le 8 radio libere anni ’70: un libro e un incontro a Bergamo

Si chiamavano Radio Canale 93 (Bergamo), Radio Papavero (Bergamo), Radio Morgana (Chiuduno), Radio Gaì (San Giovanni Bianco), Radio Unione Popolare (Calvenzano), Radio Libera Val di Scalve (Colere), Radio Mirtillo (Treviglio) e West Radio (Ponte San Pietro): Roberto Villa ci ha scritto un libro che verrà presentato venerdì. Organizza la Biblioteca Di Vittorio

Si chiamavano Radio Canale 93 (Bergamo), Radio Papavero (Bergamo), Radio Morgana (Chiuduno), Radio Gaì (San Giovanni Bianco), Radio Unione Popolare (Calvenzano), Radio Libera Val di Scalve (Colere), Radio Mirtillo (Treviglio) e West Radio (Ponte San Pietro): erano le otto radio “democratiche” bergamasche, legate a filo doppio al movimento di contestazione della seconda metà degli anni Settanta.

Alla loro storia, alle trasmissioni, ai messaggi e ai temi “nuovi” che veicolavano è dedicata l’iniziativa della Biblioteca Di Vittorio della Cgil di Bergamo che venerdì 29 maggio, presenta il libro di Roberto Villa, “Ci sembrava di essere liberi. Per una storia delle radio democratiche bergamasche” (Verona-Ombre Corte, 2015).

L’appuntamento è alle 18.00 all’Associazione di Mutuo Soccorso di Bergamo, Via Zambonate 33.

Dialogheranno con l’autore (collaboratore della “Di Vittorio”), lo storico Bruno Cartosio e Piero Scaramucci, giornalista (a lungo direttore di Radio Popolare che ha contribuito a fondare nel 1976). Coordinerà l’incontro Paolo Barcella dell’Ateneo di Bergamo.

Le testimonianze raccolte per l’elaborazione e la redazione di questo lavoro sono 25 e sono state raccolte tra l’aprile 2012 e il febbraio 2013. Le fonti orali sono state incrociate a inedite fonti di archivio, incluse alcune registrazioni delle trasmissioni delle radio democratiche bergamasche.

Tutto il materiale documentario raccolto durante la ricerca è stato depositato nell’archivio della Biblioteca “Di Vittorio”.

“Ciascuna delle radio prese in esame viene studiata nel suo contesto storico e geografico di appartenenza, nei suoi presupposti economici e infrastrutturali, nel ruolo attribuito alle donne all’interno delle redazioni, nella gestione dei palinsesti e della musica trasmessa, nonché nei motivi che ne hanno determinato la scomparsa e dunque – più in generale – che hanno sancito l’epilogo dell’emittenza democratica a Bergamo” spiega l’autore Roberto Villa.

“Smussandone gli elementi agiografici e rilevandone rimozioni, contraddizioni e fallimenti, il libro tenta di proporre una ridefinizione dell’intero complesso dell’emittenza democratica in Italia. L’ipotesi interpretativa da cui muove il lavoro è quella di una sconfitta strisciante che la sinistra rivoluzionaria prova a rinviare, protraendo oltre la loro naturale scadenza parole d’ordine e forme di socializzazione destinate a fallire”.

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