Resta in carcere l’imam di Zingonia, che potrebbe essere coinvolto anche nell’attentato in Svezia. Hafiz Muhammad Zulkifal, 43 anni, pakistano, 8 figli e uno in arrivo, era stato arrestato lo scorso 24 aprile nel suo appartamento di Pognano con l’accusa di essere il capo spirituale di una presunta cellula di Al Qaeda costituita da 18 persone, con basi tra Sardegna e Lombardia.
Il tribunale del Riesame di Cagliari ha respinto la richiesta di scarcerazione avanzata dal suo legale. Spunta inoltre una telefonata fatta da Zulkifal verso la Svezia, tre ore prima delle due esplosioni che l’11 dicembre del 2010 seminarono il terrore a Stoccolma (con un morto e diversi feriti). L’imam avrebbe sostenuto di avere necessità di chiamare in Svezia dove erano già pronti dei "puri". Sulla circostanza sono stati avviati gli accertamenti degli inquirenti.
Pachistano di Swabi, Zulkifal ha 43 anni, ed è in Italia dal 1997. Sulla sua testa pendono le accuse di costituzione e organizzazione di associazione terroristica internazionale; finanziamento della stessa organizzazione che è responsabile della strage al mercato di Peshawar a ottobre 2009 (oltre 100 morti nel giorno della visita di Hillary Clinton) e di numerosi attentati.
Inoltre, secondo gli investigatori, sarebbe il mandante del duplice omicidio di una coppia di pachistani infedeli fatti sgozzare e il responsabile di trasporto di valuta all’estero.
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