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Tra chieti e bergamo

Per evitare l’arresto ingoia 10 grammi di cocaina: muore, 7 fermi

Ha coinvolto anche la provincia di Bergamo la vasta operazione della polizia di Chieti partita da un'assurda morte per overdose. Nel settembre 2014 gli investigatori individuano un personaggio coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti e lui, pur di evitare l'arresto, ingoia in un sol colpo 10 grammi di cocaina.

 Ha coinvolto anche la provincia di Bergamo la vasta operazione della polizia di Chieti partita da un’assurda morte per overdose. Nel settembre 2014 gli investigatori individuano un personaggio coinvolto nel traffico di sostanze stupefacenti e lui, pur di evitare l’arresto, ingoia in un sol colpo 10 grammi di cocaina. Il giorno dopo l’uomo muore di overdose.

Da questa tragedia si sviluppano le indagini che hanno coinvolto le procure di Chieti e Lanciano e cinque città italiane, tra cui Rieti e Bergamo.
Una vasta operazione per smantellare lo spaccio di droga a Chieti, e nei vicini paesi di Ripa Teatina a Miglianico. La scorsa notte sono scattati sette arresti. A eseguirli è stata la Squadra mobile di Chieti coordinata dal vice questore Francesco Costantini.

In totale le ordinanze di custodia cautelare in carcere richieste dagli investigatori erano dieci, ma tre indagati si sono resi irreperibili.

L’inchiesta parte da un’indagine di Lanciano che alcuni mesi fa fece scattare i primi quattro arresti di spacciatori abruzzesi e albanesi, uno dei quali venne bloccato al porto di Brindisi mentre tentava di imbarcarsi per tornare al suo paese.

Fino al tragico episodio con la morte dell’uomo che ha assunto 10 grammi di cocaina, che ha dato un’accellerata all’inchiesta. 

Agli arresti sono finiti, oltre a M. M., detto Mario (di qui il nome dell’operazione "Super Mario Bros"), residente in provincia di Chieti, capo della banda e personaggio definito pericoloso dagli inquirenti, l’unico al quale oltre allo spaccio di stupefacenti vengono contestati anche i reati di rapina ed estorsione, E. L., 31 anni, residente a Rieti, J. L., 43 anni, domiciliato a Roma, A. B., 29 anni, residente in provincia di Pescara, H. D., 37 anni, residente in provincia di Chieti, D. M., 24 anni residente in provincia di Chieti e l’italiano A. G. F., 33 anni di Guardiagrele.

Altre tre persone, residenti a Bergamo, Milano e Verona, sono ricercate. L’organizzazione aveva impiantato in provincia di Chieti e in particolare nell’area frentana, alcune basi di smistamento di grossi quantitativi di stupefacente da immettere poi nel mercato locale. I canali di rifornimento erano Milano e Roma. La droga, una volta in Abruzzo, veniva occultata sotto terra.

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