No alle telecamere e fotografi al processo nei confronti di Massimo Giuseppe Bossetti. E’ la richiesta avanzata dai genitori di Yara Gambirasio, la tredicenne di Brembate Sopra scomparsa il 26 novembre 2010 e ritrovata cadavere tre mesi dopo in un campo di Chignolo d’Isola.
Per quel delito, lo scorso 16 giugno, è finito in carcere il 44enne carpentiere di Mapello. Il 3 luglio prenderà il via il processo nei suoi confronti e i genitori della ragazzina hanno chiesto privacy in aula.
La stessa richiesta, niente telecamere e fotografi, è stata avanzata anche dal pubblico ministero Letizia Ruggeri.
Gli avvocati di Bossetti, Claudio Salvagni e Paolo Camporini, invece hanno chiesto che le udienze siano aperte alle riprese per rendere tutto più trasparente.
La decisione spetta al presidente della Corte d’Assise che deciderà in base a un quesito: la vicenda è di pubblico interesse? Dove per pubblico interesse non si intende la morbosa curiosità del pubblico.
C’è tempo fino al 3 luglio per decidere. Di certo il processo sarà aperto al pubblico. Resta da capire dove si svolgerà il procedimento, visto che è previsto un notevole afflusso di giornalisti ma anche di gente comune.
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