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Assessore regionale

Garavaglia: “La Lombardia sarà l’unica a sopravvivere alla mannaia di Renzi”

“La Regione Lombardia sarà l'unica a sopravvivere alla mannaia di Renzi”. Dopo aver raggiunto l'accordo per permettere alle Province di arrivare (forse) alla fine dell'anno, l'assessore regionale Massimo Garavaglia guarda in casa propria. Lo fa con preoccupazione, consapevole che i tagli incidono in maniera pesante anche sul bilancio di Palazzo Lombardia così come su quello di tutti gli altri enti locali.

“La Regione Lombardia sarà l’unica a sopravvivere alla mannaia di Renzi”. Dopo aver raggiunto l’accordo per permettere alle Province di arrivare (forse) alla fine dell’anno, l’assessore regionale Massimo Garavaglia guarda in casa propria. Lo fa con preoccupazione, consapevole che i tagli incidono in maniera pesante anche sul bilancio di Palazzo Lombardia così come su quello di tutti gli altri enti locali. Se n’è parlato martedì sera durante il dibattito organizzato alla festa della Lega Nord di Zanica sul futuro delle Province. Sul palco, oltre a Garavaglia, il presidente di via Tasso Matteo Rossi, il consigliere regionale del M5S Dario Violi, il consigliere provinciale delegato all’Urbanistica Jonathan Lobati e il capogruppo del Carroccio Gianfranco Masper. Un confronto vivace sul ruolo delle Province, svuotate dalla legge di stabilità, ma anche con un occhio alla Regione. “Io il bilancio dello Stato l’ho guardato bene, secondo me non sta in piedi – spiega Garavaglia – anche la relazione della Corte dei Conti sarebbe da leggere, perché evidenzia una serie di incredibili provvedimenti. Promettono di tagliare ai ministeri e non lo fanno mai. Poi chiudono i rubinetti agli enti locali perché è il modo più facile di trovare soldi. La realtà è che la Lombardia ce la farà, mentre le altre Regioni non sopravviveranno”.

E le Province invece sopravviveranno? “Noi ce la stiamo mettendo tutta – spiega Matteo Rossi -. Una riforma era necessaria e in questo senso secondo me la Delrio poteva essere un’occasione. Il problema è che la legge di Stabilità vanifica tutti gli sforzi. Con questi tagli il cambiamento è non è sostenibile economicamente. Stiamo cercando di capire cosa poter gestire, con quali soldi e con quali dipendenti. A questo punto il governo si prenda la gestione delle strade e delle scuole così ci devono mettere loro le risorse”.

L’unico favorevole all’abolizione è Dario Violi, Movimento 5 Stelle: “Certo, perché queste Province sono solo il mantenimento di poltrone e favori. E per di più viene deciso tutto dalle segreterie dei partiti senza nemmeno il voto dei cittadini”.

Gianfranco Masper, Lega Nord, continua anche dal palco la battaglia che sta portando avanti in Consiglio provinciale: “La verità è che il governo ci chiede 18,2 milioni di euro e noi andremo ad approvare un bilancio in cui si dichiara il fallimento della Provincia di Bergamo”.

Jonathan Lobati, Forza Italia, è più ottimista: “Nonostante la situazione sia molto difficile e complessa soprattutto a livello economico bisogna continuare a lottare perché la Provincia non è un ente astratto ma fa parte del tessuto sociale della Bergamasca. Bisogna ricordare che le scuole dove vanno a studiare i nostro figli sono gestite dalla Provincia e tutti passiamo sui 1300 chilometri di strade gestiti da via Tasso”.

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