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Il concerto

Tommaso Di Giulio presenta il suo nuovo disco “L’ora solare” al Maite

Mercoledì 22 aprile al Maite di Bergamo è in programma un concerto di Tommaso Di Giulio, che presenta il suo nuovo disco “L’ora solare”.

Al Maite di Bergamo è in programma un concerto di Tommaso Di Giulio, che presenta il suo nuovo disco “L’ora solare”. L’appuntamento è mercoledì 22 aprile alle 21 a Bergamo Alta in vicolo sant’Agata, 6.

“L’ora solare” è il secondo disco di Tommaso Di Giulio, la cui produzione artistica e gli arrangiamenti sono stati realizzati insieme al chitarrista e cantautore Francesco Forni. L’autore descrive così il concept dell’album: “L’ora solare è quel momento in cui fingiamo di poter ingannare il tempo mettendo un’ora indietro l’orologio. L’ora solare è anche una contraddizione perché a sentirne parlare senza sapere di cosa si tratta esattamente si penserebbe subito ad un’ora di luce e piena di sole mentre invece quello che accade richiama il buio e la notte in quanto si dorme un’ora in più ma fa anche “buio prima”. Dopo l’esordio di “Per Fortuna Dormo Poco” anche questo disco, L’Ora Solare, parla del tempo e delle sue contraddizioni. Il disco vive diforti contrasti, di lampi di luce e tinte crepuscolari, ed ha due identità che si inseguono e si contaminano a vicenda: da un lato sonorità più ruvide dall’altro il gusto per la melodia, da un lato la voglia di sperimentare e dall’altra la ricerca dell’accessibilità. Questo binomio si esprime anche attraverso la convivenza di generi ed atmosfere musicali spesso molto distanti tra loro (come il desert-rock, la new wave e le ballate con quartetto d’archi ed elettronica) legate però dal filo rosso dei testi, che in quest’occasione si fanno più diretti e talvolta “politici” nel senso più etimologico dell’aggettivo, evitando però slogan e furberie”.

All’album hanno partecipato numerosissimi ospiti: Enrico Gabrielli (Calibro 35, Afterhours e molti altri), il chitarrista e cantautore Roberto Angelini, Giorgio Baldi (storico chitarrista, arrangiatore e co-autore di Max Gazzè), la straordinaria cantante Ilaria Graziano (sodale del sopracitato Francesco Forni in un apprezzatissimo progetto di alt-folk) Fabio Rondanini (batterista, tra gli altri, di Calibro 35, Niccolò Fabi, Cesare Basile), Andrea Ruggiero (violinista di Operaja Criminale, Nada, Il Muro Del Canto, Thony) Gabriele Lazzarotti (bassista diDaniele Silvestri, Niccolò Fabi, Roy Paci e molti altri) e la band Bottega Glitzer con il suo sound meticcio tra swing, folk d’altri tempi e atmosfere alla Kurt Weill. “La Fine Del Dopo” è un brano che rappresenta la metà più acustica de L’Ora Solare e che ben sintetizza lo spirito di collettività e collaborazione che alimenta tutto il disco. La canzone vede il protagonista attraversare la propria città soffermandosi su tutti quei momenti in cui vorrebbe che il tempo si fermasse. Durante le 24 ore sceglie alcuni frammenti speciali di quotidianità e li racconta come fossero istantanee o fotogrammi particolari di un film. Il protagonista immagina poi di poter ammazzare il tempo in senso letterale, con una pistola che spara solo a salve, quindi senza violenza, ma facendo spaventare il tempo quel che basta per farlo scorrere in maniera differente, così da potersi godere appieno ogni momento. Il brano è stato scritto da Tommaso Di Giulio ed arrangiato da Francesco Forni ed è stato registrato nel corso di un bellissimo pomeriggio al Verde Studio di Roma di Marco Fabi. La prestigiosa sezione ritmica che comprende Gabriele Lazzarotti (basso) e Fabio Rondanini (batteria e percussioni)ha costruito un paesaggio che da intimistico e vicino al mondo di Nick Drake si sposta verso tropicalismi metropolitani. Le chitarre di Francesco Forni si intrecciano con la slide psichedelicadi Roberto Angelini e la voce di Ilaria Graziano, che si aggiunge a quella di Tommaso nei ritornelli, conferisce al tutto un tocco di magia. La gioia provata nel veder nascere un brano in un pomeriggio tra amici traspare nel video che accompagna La Fine Del Dopo, una canzone che racconta da un altro punto di vista come forse l’unico strumento per domare il tempo sia proprio l’amore. Artista poliedrico le cui canzoni spaziano dal folk rock alla new wave, passando per il pop da camera fino ad arrivare a sonorità indefinibili e contaminate. L’album segna il debutto di questo artista giovane e promettente, già tra i 4 vincitori di Musicultura 2012 e tra i primi 60 giovani di Sanremo 2014.

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