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Il provveditore

Interrogazione su alunno senza assistenza: “Il bimbo è ancora in classe”

Il deputato Lorenzo Becattini del Pd ha presentato un'interrogazione sul caso di Matteo, un bimbo bergamasco affetto da autismo che, scrive nell'interpellanza, è stato ritirato da scuola perché privo di adeguata assistenza. La dirigente dell Ufficio scolastico provinciale di Bergamo Patrizia Graziani spiega però che il bimbo è ancora in classe. La mamma di Matteo racconta in che termini.

Il deputato Lorenzo Becattini del Pd ha presentato un’interrogazione sul caso di Mateo, un bimbo bergamasco affetto da autismo che, scrive nell’interpellanza, è stato ritirato da scuola perché privo di adeguata assistenza (leggi)

La dirigente dell Ufficio scolastico provinciale di Bergamo Patrizia Graziani in una letera ha smentito i contenuti dell’interrogazione

"In merito alla diffusione del caso di un alunno affetto da spettro autistico e la cui famiglia avrebbe deciso il ritiro del figlio dalla scuola a causa di gravi disfunzioni, si precisa che quanto riportato non è assolutamente vero. La situazione è stata immediatamente affrontata all’inizio dell’anno scolastico in sinergia tra la scuola, la famiglia e la neuropsichiatria di Bergamo. Per l’alunno è stato predisposto un piano di intervento che ha coinvolto l’insegnante di sostegno, l’assistente educatrice e gli insegnanti della classe. L’alunno ha continuato a frequentare regolarmente e ad oggi continua la frequenza delle lezioni attraverso modalità concordate con la famiglia per rispettare le esigenze dell’alunno ed è già in fase di predisposizione il piano educativo per il prossimo anno scolastico. Sarà cura di questo ufficio inoltrare le corrette informazioni in relazione a quanto contenuto nell’interrogazione parlamentare".

Ma la mamma di Matteo interviene e spiega che sì, suo figlio "è ancora a scuola, ma solo tre giorni alla settimana per tre ore al giorno. E senza l’insegnante ma con l’assistente educatrice che non ha il compito di fare lezione. Così sono io a casa che faccio scuola a Matteo".

Il punto è che "non c’è l’insegnante di sostegno per il mio ragazzo". Prima un insegnante ordinario, vale a dire senza la specializzazione necessaria a seguire un ragazzo problematico come Matteo. Poi l’assistente educatrice, che non è un’insegnante… "Matteo, ha frequentato le elementari in quella scuola conclude la mamma – forse sarebbe stato logico che la scuola predisponesse un insegnante di sostegno per lui per la prima media".

Insomma la situazione è delicata: si vedrà nei prossimi giorni se l’interrogazione parlamentare sortirà una soluzione per questo ragazzino per il quale la frequenza scolastica assume una valenza ancora maggiore rispetto ai suoi coetanei. 

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