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Bergamo

“Il bell’Antonio” Al Donizetti omaggio a Vitaliano Brancati

Da martedì 7 a domenica 12 aprile al teatro Donizetti va in scena “Il bell’Antonio”, di Vitaliano Brancati. Lo spettacolo, per la regia di Giancarlo Sepe, è un omaggio allo scrittore e sceneggiatore siciliano.

Al teatro Donizetti va in scena “Il bell’Antonio”, di Vitaliano Brancati. Lo spettacolo, per la regia di Giancarlo Sepe, è un omaggio allo scrittore e sceneggiatore siciliano. È possibile assistere all’esibizione da martedì 7 a sabato 11 aprile alle 20.30, mentre domenica 12 aprile verrà proposta alle 15.30.

“Il bell’Antonio” è uno spettacolo di Vitaliano Brancati, con adattamento teatrale di Antonia Brancati e Simona Celi, per la regia di Giancarlo Sepe, scene curate da Carlo De Marino e luci affidate a Franco Ferrari. A esibirsi sul palco saranno gli attori Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, con Luchino Giordana, Elena Callegari, Simona Celi, Michele De Marchi, Natale Russo, Alessandro Romano e Giorgia Visani.

La presentazione dell’esibizione recita: “Sessant’anni fa, giovanissimo, moriva un grande scrittore italiano, Vitaliano Brancati. Nel mondo, il secondo romanzo italiano più letto e amato, dopo Il Gattopardo, risulta essere Il bell’Antonio. Un lucido e meraviglioso affresco dell’Italia fatto attraverso un meccanismo concentrico che, dal sistema nazione, dalla storia di un Paese in grande difficoltà durante il periodo fascista, fotografa una microstoria in Sicilia di una famiglia e del suo Bell’Antonio. Un personaggio reso celebre dall’interpretazione di Mastroianni e dalla regia di Bolognini, pieno di fascino, quasi enigmatico, chiuso in un destino contrario alla propria natura. Una storia iperbolica in una Sicilia che viene raccontata con grande amore, lontana dagli stereotipi e dai facili ammiccamenti. Antonio, bellissimo e privo di qualunque talento, viene visto come una sorta di divinità. Il padre decanta la virilità di questo figlio unico, la gente pensa che lui sia vicino a Mussolini ed influente, Catania non parla altro che delle sue doti. Un fascismo locale macchiettistico ed inadeguato. Una madre mite ma pronta a mordere per difendere il figlio. Uno zio filosofo. Un matrimonio non consumato porterà due famiglie di Catania al centro di una tragedia al contrario in cui l’eroe lo è nonostante se stesso e il motivo della tragedia in sé non esiste se non in una incomprensibile difficoltà di Antonio ad amare. La sensualità, la carnalità, le cose taciute e quelle che non si possono dire, i segreti del talamo, l’impotenza o il peso di un ruolo non voluto, sono solo una chiave di lettura che invece di risolvere il romanzo apre la mente del lettore, e in questo caso dello spettatore, alla ricerca di variabili in cui la fine potrebbe non essere nota. In questa riduzione curata dalla figlia di Brancati, Antonia, e da Simona Celi si è voluto fortemente riportare in palcoscenico la scrittura brancatiana senza fare operazioni di interpretazione. Un progetto importante che riporta in teatro una grande coppia Andrea Giordana e Giancarlo Zanetti, due meravigliosi attori, che per anni hanno messo in scena insieme grandissimi allestimenti”.

Per avere ulteriori informazioni: http://www.teatrodonizetti.it/DoniEditorial/newsCategoryViewProcess.jsp?editorialID=4237

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