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La bozza

Riforma della Sanità Bergamo e Lecco insieme Obiettivo ambulatori h24

Il testo della riforma della sanità lombarda sottoposto ai consiglieri regionali: la nuova Agenzia di tutela della Salute divisa in 6 direzioni, in cui Bergamo viene accorpata a Lecco. Nascono l'infermiere di famiglia e le Aggregazioni funzionali territoriali per estendere gli orari canonici di ambulatorio.

Roberto Maroni prova l’affondo decisivo sulla riforma della sanità in Lombardia: i consiglieri regionali hanno ricevuto la bozza del testo, frutto del recente accordo sul tema tra Lega Nord e Forza Italia, che nell’idea del governatore dovrebbe trovare il favore di tutti gli schieramenti.

L’obiettivo di Maroni è quello di arrivare all’approvazione in Consiglio regionale entro la fine di luglio, per poter dare attuazione alla riforma in autunno, ma le resistenze non mancano: in particolare c’è da vincere quella del Nuovo Centrodestra che da sempre propone versioni alternative del testo.

Scendendo nel dettaglio della riorganizzazione pensata per la sanità lombarda, le novità non possono che essere nel segno dei tagli: a monte è prevista la fusione tra l’assessorato alla Salute e quello del Welfare, con “l’epurazione” di una sessantina di posti di rilievo.

Il territorio dice addio alle 15 Aziende sanitarie attualmente esistenti e dà il benvenuto all’Agenzia di Tutela della Salute che si dividerà in sei direzioni: la provincia di Bergamo si accorpa con quella di Lecco, Brescia va con Cremona e Mantova, Pavia con Lodi, Varese con Como, la Valtellina con la Valcamonica e Milano manterrà i confini della città metropolitana.

Le Asl diventano Aziende Sociosanitarie Territoriali (Asst) che gestiranno ciascuna un bacino d’utenza di almeno 600mila abitanti: a Bergamo, quindi, dovrebbero essere due, identificate forse con le Aziende ospedaliere di Seriate e Treviglio. Esclusa e autonoma dal punto di vista gestionale l’azienda ospedaliera di Bergamo, come il Niguarda a Milano e gli Spedali Civili di Brescia.

Le Asst ereditano tutta l’attività di competenza dell’Asl e sul territorio potranno contare anche sul Aggregazioni funzionali territoriali, che grazie alla collaborazione tra medici di famiglia e pediatri puntano all’estensione degli orari di ambulatorio fino alle 24 ore su 24, e dell’infermiere di famiglia, figura di raccordo tra paziente, medico di famiglia e ospedale.

Nell’ottica del risparmio la sinergia va senza dubbio potenziata, così come l’attività dei Pot, i presidi ospedalieri territoriali che la Regione ha già iniziato a sperimentare: in Bergamasca un esempio è Calcinate dove sono stati ridotti ricoveri e cure ospedaliere e attivati nuovi ambulatori e cura dei malati cronici.

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