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La rassegna

Torna Bergamo Festival Viaggio nel mondo in cerca di pace

Dall’8 al 25 maggio si rinnova l’appuntamento con Bergamo Festival, che quest’anno è dedicato al tema “Fare la pace – I confini del mondo, le speranze degli uomini”. Tra gli ospiti anche l’ex presidente del consiglio Enrico Letta (11 maggio).

Dai rapporti tra le religioni ai numerosi conflitti in corso nel mondo: sicuramente non mancano gli spunti di attualità per l’edizione 2015 di Bergamo festival, che torna in città dall’8 al 25 maggio.

L’iniziativa, che quest’anno è giunta alla sesta edizione, proporrà numerosi incontri ed eventi ispirati al tema “Fare la pace: i confini del mondo e le speranze degli uomini”. Un ricco programma, che si distingue per l’autorevolezza degli ospiti italiani e stranieri, per la varietà e la qualità degli argomenti trattati, per la partecipazione attiva alle iniziative e per la capillare diffusione sul territorio.

L’obiettivo è approfondire il valore della pace: da una definizione dei suoi contenuti, sempre più connessi agli aspetti della giustizia, dell’economia, della costruzione geopolitica del mondo, fino alle grandi problematiche contemporanee del rapporto fra le religioni, la gestione dei conflitti, il ruolo dell’arte e l’apporto delle scienze e della tecnologia. Tutti gli eventi sono gratuiti previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it a partire dal 15 aprile.

“Bergamo Festival sceglie di puntare il proprio occhio indagatore sul tema complesso della pace – dichiara Casto Iannotta, Presidente di Bergamo Festival – Non è un caso, verrebbe da dire, perché nella difficile congiuntura che stiamo vivendo, l’inquietudine rischia spesso di essere il sentimento predominante destinato a produrre reazioni a catena deleterie: sfiducia nella fraternità civile, disistima del compito politico e abdicazione alla partecipazione al pubblico. Per questo motivo, il lavoro culturale di cui il Festival si fa carico è di rendere maggiormente comprensibili le dinamiche che presiedono la vita collettiva, offrire criteri di lettura della realtà in modo che la consapevolezza possa alleviare la paura e che la riflessione porti lucidità. Nel costruire il programma del Festival abbiamo cercato di coinvolgere le varie realtà territoriali impegnate nel campo dell’educazione come le scuole, l’Università degli Studi di Bergamo e il Conservatorio e abbiamo lavorato in stretta sinergia con le Fondazioni e le Associazioni culturali che operano a vario titolo con gli ambiti collegati al Festival; tutto questo è espressione di una città vitale che si identifica con la manifestazione e partecipa attivamente al dibattito culturale”.

Don Giuliano Zanchi, presidente del Comitato Scientifico, aggiunge: “Una buona cultura civile è la premessa di base per un mondo orientato alla pace. Sulla base di questo presupposto, nell’edizione 2015 troveranno posto voci di interpreti di rilievo internazionale come racconti di esperienze realmente in atto in giro per il mondo: l’intento del Festival è di congiungere l’apporto teorico delle grandi riflessioni interpretative con la creatività dell’azione pratica, talvolta sconosciuta”.

I giovani si confermano i destinatari privilegiati ai quali Bergamo Festival vuole rivolgersi allestendo un ricco programma di appuntamenti ed eventi, tra conferenze, incontri, mostre, concerti, laboratori e workshop. Lo scopo è permettere un proficuo incontro con le più stimolanti realtà nazionali e internazionali in ambito culturale, senza dimenticare il ruolo di animazione culturale del territorio. Anche nel 2015 sono numerosi gli ospiti internazionali, protagonisti di conferenze e incontri: dal teologo Jürgen Moltmann a Wolfgang Streeck, sociologo economico di fama mondiale, da Serge Latouche, filosofo ed economista, considerato il guru della “decrescita felice”, affiancato da Bernardo Bortolotti, economista e sostenitore della “crescita equa”, al Vescovo emerito di Hong Kong Joseph Zen Ze-kiun.

La programmazione di Bergamo Festival è ideata e progettata dal Comitato Scientifico, composto da esperti in discipline connesse con i temi trattati dal Festival, ne fanno parte: Giuliano Zanchi – teologo e Segretario Generale Fondazione Adriano Bernareggi, Nando Pagnoncelli – Amministratore Delegato di Ipsos Italia, Paolo Magri – Vice Presidente Esecutivo dell’Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Marco Marzano – sociologo e Professore Ordinario di Sociologia dell’Organizzazione e Giulio Brotti – Professore, saggista e giornalista de “L’Eco di Bergamo”.

“Fare la pace significa impegnarsi ogni giorno per costruire la pace – dichiara Nando Pagnoncelli, membro del Comitato Scientifico – significa innanzitutto conoscere il mondo, quello vicino e quello distante, le sue complessità, le sfide a cui quotidianamente ci sottopone. Significa approfondire le questioni ed essere capaci di discernimento, superando le percezioni e le lettura semplificata di ciò che ci circonda e spesso ci fa paura. E significa essere consapevoli del ruolo sociale e delle responsabilità di ogni cittadino, a partire dal dovere di essere informato. In questa prospettiva discutere di questioni internazionali, di demografia, di ambiente, di modello di sviluppo economico, di welfare, di alimentazione, di risorse energetiche e del ruolo della televisione rappresenta un contributo alla costruzione della pace”.

Al Comitato Scientifico, quest’anno si affianca il Comitato Giovani, una delle novità dell’edizione 2015. “La presenza dei giovani – spiega Roberta Caldara, direttore della manifestazione – testimonia ancora una volta l’attenzione che il Festival rivolge alle nuove generazioni. Il Comitato, costituito da studenti universitari dai 19 ai 25 anni, ha contribuito alla progettazione culturale del Festival, proponendo possibili temi e relatori e occupandosi in prima persona del programma e degli eventi; al termine di ogni evento dell’ambito “Futuro Prossimo”, il Comitato Giovani avrà l’opportunità di dialogare con gli autorevoli ospiti, ponendo direttamente domande e dando voce anche ai quesiti postati su Facebook dalla comunità social. Inoltre, i giovani parteciperanno alla gestione di alcuni eventi nel ruolo di moderatori e saranno coinvolti nelle attività di comunicazione del Festival attraverso i social network. Il lavoro del Comitato Giovani si articolerà durante tutto l’anno e già da giugno si lavorerà all’edizione 2016”. Conferenze, incontri, momenti divulgativi, mostre, concerti e workshop compongono il mosaico di eventi che anche quest’anno, per due settimane, trasformeranno Bergamo in un vivace laboratorio artistico e culturale tra teatri, musei, piazze e abitazioni.

La serata di apertura del Festival, organizzata in collaborazione con Sony Classical Italia, si svolgerà venerdì 8 maggio al Teatro Sociale di Bergamo: l’orchestra barocca Silete Venti, diretta dall’oboista Simone Toni, suonerà con strumenti d’epoca il concerto “Vivaldi e l’Europa. The European Journey” trasportando gli spettatori in un coinvolgente viaggio musicale alla scoperta dei celebri brani del Prete Rosso.

L’11 maggio, invece, sarà la volta dell’ex presidente del consiglio Enrico Letta che, con “I dolori della giovane Europa. Casa o condominio”,affronterà il tema dell’unione degli stati europei.

Per ulteriori informazioni e per consultare il calendario completo: www.bergamofestival.it

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